Si alzano nel cielo come sorprendenti uccelli tecnologici, con le ali di metallo, una telecamera al posto degli occhi, un cervello elettronico e un telecomando che da terra dice loro dove andare, cosa fare, dove guardare. Gli esperti li chiamano “Aeromobile a pilotaggio remoto (APR)” ma per tutti sono noti come “droni”.
Sviluppati per scopi militari, oggi ce ne sono di moltissimi tipi, dai più complicati, utilizzati per la ricerca scientifica, le riprese aeree o in azioni ad alto pericolo, a quelli più semplici, dedicati al tempo libero. In comune hanno tutti la caratteristica di essere degli oggetti volanti senza pilota a bordo. Il pilota, infatti, se ne sta comodo con i piedi ben piantati al suolo a comandare il velivolo, lasciando al drone il compito di svolgere la missione, anche la più rischiosa.
Già, perché questa innovativa tecnologia ha molte importanti potenzialità per aiutare l’uomo in situazioni di difficoltà. Per trasportare pacchi e materiali, per esempio, magari in aree difficili da raggiungere. I primi test in questa direzione sono già stati fatti e, in futuro, questi aeromobili potrebbero essere molto utili anche in caso di disastri naturali, portando medicinali e viveri alle popolazioni in difficoltà. In più, potrebbero essere impiegati per la ricerca dei feriti grazie alla telecamera incorporata che invia ai soccorritori le immagini in tempo reale.
C’è poi chi pensa di usarli come strumenti per le forze dell’ordine, utili per monitorare con la videocamera situazioni rischiose. A proposito di pericolo, poi, in seguito all’incidente nucleare del 2011, dei droni sono stati impiegati per sorvolare la centrale di Fukushima, in Giappone, e fotografare il disastro. L’elevata radioattività proveniente dai reattori danneggiati, infatti, rendeva impossibile agli essere umani questo tipo di operazioni svolte proprio grazie all’utilizzo di questi velivoli.
Niente affatto, perché i droni sono usati anche nelle riprese di gare sportive, nel cinema, in agricoltura. Da qualche tempo, inoltre, alcuni di loro sono diventati “domestici” e a portata di tutti: un vero hobby per molti appassionati. I modelli pensati per questo scopo sono diversi.
Attenzione, però. I droni sono belli e affascinanti ma non sono giocattoli. Per tutelare la sicurezza di tutti, la legge stabilisce un sacco di regole piuttosto complicate per il loro utilizzo.
Se vostro papà - magari su vostro suggerimento? - vuole acquistare un drone, insomma, il consiglio è di informarsi bene riguardo ad autorizzazioni, eventuale addestramento da fare e regole da seguire.
Le competizioni tra droni? Secondo alcuni, sono la nuova frontiera per chi ama la velocità, le sfide e le acrobazie più temerarie.
The Drone Racing League , ad esempio, porta i migliori piloti a sfidarsi in audaci prove organizzate in un vero campionato che si svolge intorno al mondo.
I partecipanti utilizzano degli speciali occhiali con un piccolo monitor collegato con la telecamera presente sul drone. In questo modo, i piloti possono guidare il loro mezzo volante in un circuito fatto di curve, saliscendi e anelli luminosi, vedendo ciò che il drone “vedeva”. Insomma, come se ci fossero saliti davvero su.
GUARDA LA PRIMA GARA DELLA DRL DELLA STAGIONE!
“Voglio diventare un pilota di droni”. Se questa è la tua risposta alla domanda “Cosa vuoi fare da grande?” devi sapere che il tuo sogno non è poi così campato… per aria.
Esistono molte scuole specializzate e riconosciute dallo Stato che rilasciano la licenza di “pilota provetto”.
Chi è in possesso di questo titolo può guidare i droni più specializzati e complessi e mettere la propria professionalità al servizio di imprese che vanno dal monitoraggio degli incendi alla sorveglianza, dalle riprese aree per documentari o film all’utilizzo nelle ricerche scientifiche. Per frequentare queste scuole occorre, però, essere maggiorenni.
Il pilotaggio, in realtà, non è l’unica possibilità di lavoro. Un’altra figura sempre più richiesta, infatti, sarà il meccanico dei droni, colui, insomma, che li ripara.
Anche per questo, consiglia Andrea Zamuner Cervi, a capo di ProjectEMS , una delle realtà che organizza scuole di formazione in questo campo, “chi vuole intraprendere questa carriera deve conoscere non solo come fare volare un drone ma anche capire come funziona, nelle sue parti meccaniche e in quelle elettroniche”.
Infine, saranno necessari specialisti capaci di progettare sempre nuovi modelli. Ma per quello ci vuole molta esperienza o, ancora meglio, una laurea in ingegneria.
Per saperne di più sui droni, per vedere da vicino modelli piccoli e grandi, per avventurarsi in un percorso divertente e interessante, l’appuntamento è a “Volandia, parco e museo del volo” che si trova a Somma Lombardo, in provincia di Varese. Volandia, infatti, ospita un’area tutta dedicata ai droni con una quantità di avvincenti attività. Accanto al laboratorio dei droni, dove vengono progettati e realizzati nuovi esemplari, potrete trovare un’area espositiva con simulatori di volo ed esperimenti interattivi, mentre una zona esterna è tutta dedicata ai test di volo.
In questo spazio, protetto da una grande rete, con l’assistenza di istruttori esperti, i più coraggiosi tra il pubblico possono provare a guidare i droni in tutta sicurezza, sia quelli di piccole dimensioni, sia quelli professionali.