I robot di domani saranno chiamati a risolvere compiti sempre più complessi, spesso anche in luoghi "complicati", dove perfino l'uomo avrebbe difficoltà a districarsi. Per questo l'adattamento all'ambiente circostante è una delle grandi sfide che la robotica sta cercando di raccogliere!
I robot "soffici" macchine molto particolari i cui motori sfruttano il principio del granular jamming che consiste nello sfruttamento di materiali granulosi (per questi vengono anche chiamati robot "granulari") come sabbia, chicchi di caffè o, addirittura...Popcorn!
Questi robot dunque non agiscono sotto gli input di un software centrale, ma vengono azionati in base al movimento fisico dei piccolissimi granuli che sono contenuti al loro interno.
In questo modo, un endoscopio realizzato nei laboratori Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa può adattarsi perfettamente all'organo da visionare semplicemente estraendo dell'aria compressa che era stata pompata nel macchinario in modo da spostare i chicchi di caffè contenuti al suo interno per farli aderire perfettamente alla superficie e afferrare così l'organo da analizzare.
Probabilmente però il caso più stupefacente di "robot granulare" è stato messo a punto dalla Cornell University di New York: in questo caso, a muovere una mano robotica è il mais, il quale, una volta scaldato, inizia a scoppiettare nei tanto amati pop-corn, creando così un composto rigido che attiva il movimento del robot.