I geniacci dell'Università del Michigan sono riusciti a realizzare un complesso mini-elaboratore le cui dimensioni sono inferiori a quelle di un chicco di riso: si chiama Michigan Micro Mote (M³) ed è il computer più piccolo del mondo!
Appena 0,3 millimetri di grandezza, M³ è troppo piccino per poter alimentarsi con la normale corrente o con antenne radio. La "vita" del micro-computer è dunque garantita da piccolissime celle fotosensibili che alimentano l'apparecchio grazie alla luce dell'ambiente circostante.
Il Michigan Micro Mote è anche dotato di sensori in grado di misurare con assoluta precisione pressione e temperatura anche tra un minuscolo insieme di cellule.
A realizzare il piccolissimo prodigio del'elettronica sono stati gli ingegneri David Blaauw, Dennis Sylvester, David Wentzloff, Prabal Dutta (con la collaborazione di altri studenti della Facoltà), i quali hanno anche difeso la loro creazione dalle insinuazioni della IBM, la quale ha avanzato delle perplessità sulla classificazione dell'apparecchio.
Secondo il colosso informatico americano infatti, un computer, per essere degno di tale nome, dovrebbe essere in grado di conservare i dati elaborati: il buon M³ invece, perde tutto quando si spegne!
«Per essere "completo", un sistema di computer deve avere un input di dati, l'abilità di elaborarli e la possibilità di eseguire un output con tutti i risultati del processo - ha spiegato il Prof. Blaauw - i sensori recepiscono l'input e le onde radio sono gli output. L'altra chiave per completare il computer è la capacità di rifornirsi d'energia».
Il dubbio dunque rimane!