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FocusJunior.itTecnologiaPerché i cantanti usano un auricolare per esibirsi sul palco?

Perché i cantanti usano un auricolare per esibirsi sul palco?

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A cosa serve l'auricolare che molti cantanti indossano quando cantano dal vivo, sul palco, oppure in televisione? Forse qualcuno gli suggerisce le parole? Ma nooo! A cosa serve realmente te lo dice Focus Junior!

I cantanti che si esibiscono dal vivo (per esempio in questi giorni di Sanremo), in televisione o su un palco allo stadio, indossano un auricolare (anzi, due, uno in entrambi gli orecchi) per sentire la propria voce e la musica della band.

Sul palco, infatti, l'acustica non è buona: per il rumore del pubblico e perché le casse sono rivolte verso gli ascoltatori. Alcuni artisti preferiscono avere altoparlanti a terra, rivolti verso di loro, altri scelgono di indossare gli auricolari perché possono decidere esattamente che cosa sentire.

UNO STRUMENTO PER MIGLIORARE LA PERFORMANCE

Questi speciali auricolari, chiamati in-ear monitor, permettono infatti di scegliere che cosa ascoltare e a quale volume. C’è chi preferisce sentire solo la propria voce, chi solo alcuni strumenti e chi tutta la band.

In genere questi auricolari sono fatti su misura per le orecchie del cantante, in modo che non gli escano accidentalmente mentre si esibisce.

Oltre che dal cantante, gli auricolari possono essere usati anche dagli altri musicisti sul palco e soprattutto dal batterista che altrimenti, visto il gran baccano che fa mentre suona, rischierebbe di sentire solo il proprio strumento.

CURIOSITÀ: CHE COS'È IL PLAYBACK?

Talvolta il fatto d'indossare un auricolare serve anche per aiutarsi a performare seguendo la tecnica del playback, uno "stratagemma" che consiste nel sovrapporre una canzona registrata ai movimenti del cantante che si esibisce in live. Quando si canta in playback dunque, l'artista si limita a muovere la bocca e a mimare le parole del testo!

A volte si ricorre a questa tecnica nelle perfomance che prevedono un ballo o molti movimenti da parte del cantante (che quindi rischierebbe di avere il fiatone durante l'esecuzione vocale), ma altre volte si preferisce ricorrere al playback semplicemente per ottenere un risultato perfetto, senza il rischio di "stecche".

Durante gli anni '90 e i primi del 2000 molti eventi live facevano ampio uso del playback, benché non tutti i musicisti fossero favorevoli. Durante un'indimenticabile serata del Festivalbar del 1999, ad esempio, il gruppo degli Elio e le Storie Tese restò volontariamente immobile durante l'esecuzione della loro canzone (che intanto veniva sparata dalle casse del palco) come protesta contro l'impossibilità di esibirsi in modo autentico.

Collaborazione ai testi di Niccolò De Rosa

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