I creatori hanno iscritto la loro macchina di intelligenza artificiale a un torneo di Go (uno dei giochi da tavolo più antichi del mondo) con due nomi strani: Master (maestro, insegnante in lingua inglese) e Magister (maestro in latino).
E lei senza far capire che in realtà era “Alphago”, una macchina, un incredibile intrico di righe di codice e comandi digitali, ha battuto per 50 volte di seguito i maggiori campioni al mondo del gioco Go, antico di 2500 anni e ancora molto popolare in Oriente. In una sola settimana, prima che il torneo finisse, giocando via internet contro esperti di tutto il mondo ha collezionato altre 10 vittorie e un pareggio, senza mai essere sconfitta!
Master e Magister erano così forti che alcuni, in realtà, sospettavano che non si trattasse di esseri umani bensì di macchine. E così, alla fine del torneo, Demis Hassabis il capo della società britannica Deepmind (di proprietà di Google) che ha progettato Alphago ha confessato e svelato il “trucco”.
Come si gioca a Go
Le regole di questo antichissimo gioco a due sono semplici. Vincere una partita, però, è tutta un'altra cosa. I giocatori mettono le loro pedine su una tavola di gioco con 19 x 19 riquadri e poi non le possono più muovere, possono solo essere catturate e tolte dalla tavola.
La vittoria va a chi, al termine del gioco, è riuscito a conquistare la maggior parte del territorio circondando le pedine avversarie. Facile? Per niente: ogni partita ha un numero praticamente infinito di mosse, la bellezza di 10 seguito da 170 zeri di combinazioni!
Il segreto della bravura di Alphago è stato di migliorare giocando contro sé stessa e imparando le tattiche dei giocatori più bravi: ecco perché è una macchina di intelligenza artificiale, perché sa imparare cose nuove già durante le partite e usare subito queste sue nuove conoscenze, come facciamo noi esseri umani. Non sa solo mettere in fila milioni di combinazioni a caso.