Un ragazzino sta provando Nintendo Labo per la prima volta, equipaggiato di tutto punto con il visore per la realtà virtuale, il Nintendo Switch e gli accessori. A un certo punto preme il Pedale Eolico, sente il vento sul viso e urla: «Ehi, che cosa sta succedendo, perché sento il vento? Mi state facendo uno scherzo??!!». Nessuno scherzo, è il bello della Realtà Virtuale. Anzi, a dirla tutta: è stato proprio lui a far sollevare il vento premendo il pedale!
La realtà virtuale (VR, in inglese, RV in italiano) è infatti una tecnologia che permette a una persona di “immergersi” completamente in un mondo simulato e di muoversi in tre dimensioni, grazie a un visore fissato alla testa.
Un'esperienza molto coinvolgente perché sembra davvero di vivere in un altro mondo, come ha pensato il ragazzino. Non tutti però hanno apprezzato subito il Labo VR di Nintendo. «La prima volta che lo abbiamo mostrato al pubblico è andata male. Talmente male che, tornando all'albergo dopo la dimostrazione, mi veniva da piangere» ha raccontato a Focus Junior l'inventore giapponese Tsubasa Sakaguchi, che abbiamo intervistato in esclusiva. Prima del Labo, Sakaguchi aveva ideato altri videogiochi, tra cui il famoso Splatoon.
Focus Junior: Qual è il tuo segreto, quando pensi a nuovi giochi?
Sakaguchi: Nello sviluppo di un videogioco ci sono molte cose da considerare. Ma secondo me, la più importante è la differenza che c’è tra quello che la gente si aspetta di fare/vedere e quello che succede davvero! Ti faccio un esempio: per studiare la caduta dei gravi, lo scienziato Galileo Galileo lanciò dalla Torre di Pisa due sfere di peso diverso e chiese: “Quale toccherà terra per prima: quella pesante o quella leggera?”. Tutti risposero: "Quella pesante". Invece, le due sfere arrivarono allo stesso momento e tutti rimasero a bocca aperta! Ecco, è questo quello che cerco di dare nei miei giochi: una sensazione di meraviglia, qualcosa che proprio non ti aspetti.
Focus Junior: Con il Labo, si imparano a sviluppare videogiochi?
Sakaguchi: Sviluppare un videogioco è molto difficile, ma ci piacerebbe che i ragazzi provassero a creare qualcosa e a farlo muovere. Riuscire a fare questa semplice cosa con il kit li renderebbe felici. Poi potrebbero applicare le regole logiche per creare qualcosa di più complesso da mostrare agli amici. Se qualcosa non funzionasse a dovere ci resterebbero male, ma una volta capito e sistemato il problema . Ecco, chi insiste su questa strada senza scoraggiarsi può sicuramente diventare un game designer professionista!
Focus Junior: perché nel Labo avete deciso di usare il cartoncino per costruire il visore?
Sakaguchi: Volevamo che i giocatori si affezionassero al controller, che lo sentissero loro e quindi abbiamo pensato a un materiale comune, conosciuto da tutti. Ecco perché il cartoncino. Poi ci siamo resi conto che costruire un controller con il cartoncino era anche divertente!
Focus Junior: Come mai il visore non ha una cinghia per fissarlo alla testa?
Sakaguchi: Ti svelo un segreto. All’inizio avevamo pensato di metterla! Poi ci siamo resi conto che era meglio senza, perché così è più facile fare una pausa o passare il visore a un amico.
Focus Junior: Il Labo permette un'esperienza di realtà virtuale molto coinvolgente. Come si decide quali sensazioni comunicare al giocatore?
Sakaguchi: Abbiamo pensato alla realtà virtuale come a un sistema che permette di usare insieme i sensi, i movimenti, la voce ed elementi naturali come l'aria. Per farlo abbiamo usato diversi modi, non c'è un'unica strada.
Dopo averci rilasciato questa intervista, Tsubasa Sakaguchi ha ricevuto a Roma un premio prestigioso, il Drago D’oro per il miglior videogioco per famiglie: forse abbiamo portato fortuna!