Fin dall'antichità gli specchi hanno esercitato sugli uomini un grande fascino . Non solo sugli uomini, in verità: anche alle scimmie piace da matti guardarsi allo specchio !
Nell'antichità per specchiarsi era necessaria una pozza d'acqua calma o, nel Medio evo, una superficie d'argento o di altro metallo lucidati. Oggi, invece, per realizzare gli specchi si usa la tecnica messa a punto nel 1835 da Justus von Liebig .
Si parte dalle lastre di vetro, vale a dire una miscela di calce e silice tritata finemente. La miscela viene scaldata fino a 1.500 °C , per fonderla, poi viene stesa su un piano e fatta raffreddare lentamente.
Su una delle superfici della lastra viene poi steso uno strato d'argento o di alluminio con un procedimento particolare: il metallo viene spruzzato sotto vuoto , così aderisce perfettamente al vetro senza alcuna imperfezione dovuta all'aria.
Pensate, cari focusini, l’argento utilizzato è davvero poco : per uno specchio di un metro quadrato bastano 1,2 grammi del prezioso metallo.
Nel 1.500 gli specchi erano così rari e preziosi che i veneziani, abili produttori di specchi con la tecnica antica, tenevano segreti i metodi per produrli.