Ogni luogo, reale o virtuale che sia, ha delle regole da rispettare. Ma cosa succede quando queste regole vengono infrante? A scuola ci si può beccare una nota o, nei casi più gravi, incorrere in un sospensione, mentre su Internet, nelle community, nei social network e nelle piattaforme di streaming il rischio è quello di essere "bannati". Ma cos'è precisamente un Ban?
Al momento dell'iscrizione ad un sito o un social - Facebook, Twitter, TikTok, Twitch, nessuno escluso - è necessario accettare alcune condizioni d'uso per poter iniziare ad interagire con i contenuti e crearsi un profilo. Si tratta di quel lunghissimo testo che in pochissimi leggono per intero, ma che rimane vincolante per tutta la permanenza di un utente su quella piattaforma.
Ciò significa che in caso di violazione di tali regole d'utilizzo, l'account potrebbe subire un ban, ossia sospeso o cancellato. In inglese infatti To ban significa "bandire", "espellere".
Quando un utente si comporta in modo scorretto (es: offese in chat, pubblicazione di frasi o immagini razziste ecc...), gli altri utenti possono segnalare l'account "canaglia" ai moderatori della pagina, ossia figure che vigilano sul rispetto delle regole interne e possono punire eventuali infrazioni. Nelle piattaforme più grandi i moderatori sono affiancati da algoritmi in grado di scovare autonomamente i contenuti vietati, (anche se non sempre ci azzeccano).
Quando la piattaforma riscontra un irregolarità dunque, di solito si provvede a rimuovere il contenuto incriminato, procedendo ad avvisare l'utente di non dover più replicare l'infrazione, come una sorta di ammonizione. Quando però la violazione è troppo grave o l'utente continua a trasgredire il regolamento, allora scatta il cosiddetto Ban, che, nello slang della rete, può essere di diversi tipi:
I grandi social network e le piattaforme online aperte al grande pubblico hanno regole molto simili in materia di contenuti inappropriati. Banditi, ad esempio
Ogni singolo sito poi adotta delle politiche particolari per tutelare al meglio la propria community (e i propri interessi). Su Twitch, la piattaforma di streaming dove tantissimi creator realizzano contenuti in diretta e interagiscono con i loro seguaci, non si possono ad esempio pronunciare alcune parole specifiche (es: vocaboli dispregiativi e razzisti) o compiere alcuni gesti (come il saluto romano con il braccio teso, riconducibile all'ideologia fascista), pena il ban.