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Junior reporter, Cappuccetto Rosso e le trappole del lupo

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Junior reporter, Cappuccetto Rosso e le trappole del lupo
alamy/Ipa

Il focusino Giuseppe ci racconta la sua interpretazione della classica fiaba di Charles Perrault in cui la bambina disubbidiente rischia di essere acchiappata dal lupo grazie al Libro delle trappole

C’era una volta una bambina che si chiamava Cappuccetto Rosso.
Un giorno la sua mamma, dandole una focaccia in un cestino, le disse: “Tieni, portalo alla nonna: sta male e con un po’ di focaccia si sentirà molto meglio”.
Prima che la fanciulla partisse sua madre la avvertì di stare attenta al lupo, che era molto affamato e che vagava nel bosco che la bambina doveva attraversare.
Dopo pochi passi però davanti a Cappuccetto si presentò l’animale al quale venne subito voglia di mangiarsela.
Così, esso le chiese con il suo vocione:

“Dove stai andando bella bambina?”

La fanciulla, non rispettando gli avvertimenti della sua mamma, gli rispose: “Sto andando a casa della nonna”. All’improvviso, al lupo venne un lampo di genio e, cercando di assumere un tono tenero, le consigliò: “Cara bambina, perché non raccogli tanti mazzetti di fiori per la nonna: sono certo che lei ne sarà felicissima!”.
L’ingenua Cappuccetto rispose ringraziando il lupo: “Buona idea signor lupo, lo faccio immediatamente!” ed iniziò a raccogliere fiori.

Il lupo, approfittando della distrazione della bambina, corse veloce verso il Grande Albero degli animali, si arrampicò ed entrò nella tana del grande e famoso gufo Albertus, il più saggio fra gli animali, e rubò uno dei suoi libri: quello intitolato “Il Libro delle Trappole”.
Poi, si recò a casa della nonna in tutta fretta perché sapeva che Cappuccetto Rosso, ormai, stava arrivando.
Ma, mentre andava verso essa, fu fermato dalla Polizia del Bosco, che lo voleva arrestare per aver rubato il Libro. Il lupo spinse via tutti e corse, corse più veloce che poteva.

Libri

Per sua sfortuna, Cappuccetto era già arrivata a casa della nonna e, così, dovette entrare dalla finestra e preparare come un fulmine tutte le trappole che riusciva a leggere e a comprendere, ma il problema era che non sapeva leggere!
Ci provò lo stesso: magari, sarebbe riuscito a mangiare anche la nonna, che stava dormendo.
Cappuccetto Rosso entrò lasciando tutti i fiori su un albero su cui si era arrampicata giocando.

La bambina non cascò in nessuna delle trappole, poiché esse erano state pensate per gli animali e non per gli umani. Al contrario, il lupo stesso, dimenticandosi che quelle erano trappole, a causa del suo istinto, andò verso il dolcetto, da lui posizionato a terra, per mangiarlo,

lo prese e fu velocemente trascinato da una corda fuori dalla casa.

Il lupo alzandosi si accorse che era rinchiuso in un recinto inizialmente costruito per Cappuccetto e, guardando in alto, si accorse che c’era l’albero dei fiori della fanciulla. La pianta sorreggeva un’intera montagna di fiori e, quando si chiese come facesse a sorreggerli l'albero gli cadde addosso.
E, così, Cappuccetto e la nonna vissero felici e contente.

Giuseppe

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