La matematica si conferma la “bestia nera” degli studenti italiani (come dei loro coetanei all’estero): dalla seconda classe primaria, alla maturità sono tanti (troppi) gli scolari che non raggiungono i traguardi stabiliti dalle Indicazioni nazionali del ministero dell’Istruzione. Le femmine, in generale, ottengono risultati peggiori rispetto ai maschi, nonostante diversi studi abbiano chiarito che non vi sono differenze nell’apprendimento, ma solo una pericolosa convinzione. E’ quanto emerge dai risultati delle prove Invalsi 2019, presentati ieri in anteprima a Roma. “Bisogna far capire alle bambine e alle ragazze che la matematica è fondamentale per la loro sicurezza in età adulta – dice Anna Maria Ajello, presidente dell’Invalsi –. Devono essere spinte a occuparsene, ad appassionarsi per imparare a leggere documenti finanziari e non essere esposte a truffe. Il rischio a cui vanno incontro è grave: la povertà in età adulta”.
Su quali fronti gli studenti italiani mostrano le principali difficoltà? “Emergono distorsioni mentali, problemi nei processi e nella modellizzazione– spiega Roberto Ricci, responsabile Invalsi dell’area prove nazionali. E aggiunge: “L’Invalsi è un osservatore, un po’ come l’Istat, ma qualche idea ce la siamo fatta su quali ambiti bisognerebbe agire subito per migliorare la situazione. Da settembre sul sito dell’Invalsi infatti i docenti troveranno materiale da usare in classe, ancorato ai traguardi stabiliti dalle indicazioni nazionali”.
Bisognerà concentrarsi sull’uso delle operazioni (“quando e perché scelgo la moltiplicazione, quando invece la divisione” spiega Paolo Mazzoli, direttore generale Invalsi), sul rendere familiari le proporzioni, i grafici e le tabelle (“mi ricollego al discorso del presidente Ajello sulla capacità in età adulta di leggere prospetti finanziari” dice Mazzoli), sul cogliere le proprietà delle figure geometriche e sull’allenamento ai ragionamenti logici.
Considerata la posta in gioco, da parte dei docenti sarà necessario un grosso sforzo nell’aggiornarsi sulla didattica della matematica e sull’amare, loro per primi, le materie scientifiche.
Se l’avversione per la matematica da parte degli studenti, in qualche modo è comprensibile (“e non è un problema solo italiano” dice Ricci), lo sono meno i risultati delle prove di italiano delle regioni del Sud, ovvero Campania, Sicilia, Sardegna e Calabria. Circa uno studente su due esce dalla terza media, cioè dopo aver frequentato otto anni di scuola, senza essere in grado di capire appieno un testo e di rispondere alle domande inerenti ad esso. “E’ del tutto evidente l’urgenza di un intervento”, dice Ricci. Che evidenzia un altro particolare poco accettabile nel 2019: “Soprattutto al Sud, se capiti nella scuola o nella sezione sbagliata, è un problema". Questo non riguarda solo l'italiano ma anche la matematica e l'inglese. In altre parole, "c'è un problema di disuguaglianza e di opportunità formativa per tutti che influirà sul futuro dei ragazzi".
E con l'inglese come andiamo? Bene alla primaria dove il livello A1 (fissato secondo gli standard europei) è stato raggiunto dall'88,3% nella lettura e dall'84% per l'ascolto. Un lieve miglioramento è stato riscontrato anche alla secondaria di primo grado. Peggiora la situazione nelle scuole superiori di secondo grado dove i programmi prevedono il livello B2. Nella prova di inglese-lettura soltanto uno studente su due raggiunge il livello richiesto e solo uno su tre nella prova di ascolto.
Per i prossimi anni non si accettano più scuse però. "Su Internet c'è materiale gratis a cui accedere per migliorare l'ascolto" osserva Ricci.
I risultati Invalsi in breve
SCUOLA PRIMARIA In italiano e matematica gli alunni della II elementare (grado 2) partono da situazioni molto simili e vi sono poche differenze tra regioni. Le piccole differenze diventano più visibili in quinta elementare (grado 5): in alcune regioni del Mezzogiorno la scuola primaria fatica a esercitare una delle sue funzioni principali, cioè appianare le differenze dovute all'ambiente di provenienza quindi a garantire a tutti uguali opportunità di proseguire gli studi cn successo. In inglese la stragrande maggioranza degli alunni raggiunge il livello A1, in particolare l'88,3% per la lettura e l'84% per l'ascolto.
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Rispetto al 2018 vi sono lievi miglioramenti nella percentuali degli allievi che raggiungono i traguardi previsti dai programmi: italiano (+0,03%), matematica (+1,42%), inglese (circa +3,6%). Al grado 8 (cioè in terza media) la percentuale di alunni che in italiano non raggiunge un livello adeguato (livello 3) nella comprensione del testo è del 40% nel Sud e nelle Isole del 46%. In matematica il quadro peggiora: la percentuale di alunni che non arriva al livello 3 è del 32% nel Nord Ovest, del 28% nel Nord Est, del 35% nel Centro, del 48% nel Sud e del 56% nel Sud e Isole.
In inglese la quota di studenti che al grado 8 non arriva al livello prescritto (A2) è del 30% nel Nord Ovest, del 25% nel Nord Est, del 35% nel Centro, del 54% nel Sud e del 61% nel Sud e Isole.
SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO A livello nazionale circa 7 ragazzi su 10 in italiano e 6 su 10 in matematica raggiungono i traguardi previsti al termine del biennio, senza variazioni di rilievo rispetto al 2018. Resta il problema del divario tra Nord e Sud, a parte Abruzzo e Molise.
Al grado 13 gli studenti che non raggiungono in inglese il livello B2 sono il 35% nelle due macro-aree del Nord-Italia, il 48% nel Centro, il 59% nel Sud e il 66% nel Sud e Isole.
I risultati in dettaglio sono disponibili sul sito dell'Invalsi