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Coez: Tra rap e pop sceglie…la mamma!

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Coez: Tra rap e pop sceglie…la mamma!
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Non saprebbe definire la sua musica, ma una certezza nella vita ce l’ha: sua madre, a cui ha dedicato una tenerissima canzone 

Ex writer, salernitano, Coez, pseudonimo di Silvano Albanese, a 19 anni decide che la musica sarebbe stata la sua vita (ma non abbandona del tutto bombolette e tag!). Il suo primo album da solista, Figlio di nessuno, arriva nel 2009, ma è nel 2013 che il disco Non erano fiori entra nella top 10 in classifica. Con il quarto album, Faccio un casino, ecco il vero successo dell’(ex?) rapper 34enne.

Ecco cosa ci ha detto...

...Sul suo passato di Writer

«Spero non ci siano cose ancora in giro, sai com’è… avrei paura di denunce retroattive perché il nome è lo stesso! Scherzo, il fatto è che ero più da metropolitane, quindi è andato tutto perso, anche se forse a pensarci bene qualcosa è rimasto: ci dev’essere un vecchio graffito alla scuola di cinematografia, dove andavo».

...Sulla madre

«Posso dire che è la protagonista della mia prima canzone d'amore. Del resto sono cresciuto solo con la mia mamma e una canzone così gliela dovevo. Forse è troppo privata ma è anche il mio ruolo, ho sempre scritto cose personali (nella copertina del disco Faccio un casino c’è una sua foto da bambino, che si divincola dalla madre che cerca di tenerlo, ndr)».

"Questa va per te che hai lottato per me/c’è chi ha due genitori ma tu vali per tre".
(Dal brano "E yo mamma", dedicato alla madre)

Coez
Credits: Ipa-agency

...Sul nome del suo ultimo album

«"Amami o faccio un casino" è una frase che mi racchiude come persona. Sono un passionale e sono anche uno che quando si è sentito non amato ha fatto un casino, in senso positivo. Se venivo mollato, facevo una canzone e poi suonavo tutto l’anno. Faccio un casino non è da intendersi in senso negativo o violento, è una metafora: qualsiasi esperienza mi riservi la vita, non mi faccio del male, mi pettino e salgo sul palco. Potete farmi tutti i torti che vi pare tanto alla fine io prenderò la forza anche dalle brutte storie».

...Sul suo genere musicale: Rap o Pop?

«Anche a me capita, quando conosco qualcuno e mi chiede “che lavoro fai?”, di rispondere “faccio il cantante”. Poi mi chiedono “che genere fai?” e io penso “che c@xxo ne so!”. Cioè, io faccio le canzoni. Che gli devi dire? Come fai a spiegare una cosa a parole?»

"Io faccio canzoni!"

...Sugli amici che si fanno vivi ora che è famoso

«Non lo sopporto perché mi viene spontaneo rispondere: “dove eravate prima?”. È un ragionamento che faccio non tanto dal punto di vista umano, ma artistico. I miei dischi precedenti sono belli tanto quanto Faccio un casino».

La copertina di "Faccio un Casino" (Coez, 2017)
Credits: Undamento

...La malinconia nelle sue canzoni

«Nelle mie canzoni d’amore quel retrogusto malinconico è sempre presente, ma non mi piango mai addosso. Racconto della tipa che mi ha lasciato, ma so che mi rialzerò, che avrò l’occasione per mostrare che cosa ho dentro. In amore, come nella vita».

...Sulle ragazze

«Diciamo che trovo sempre materia prima per le canzoni… mi basta poco, ecco».

Sulla musica degli altri

«Se parliamo dei prodotti che escono per le radio, dai talent, non dico che non sono ben fatti, ma devono risultare sempre adatti a tutti, il suono non deve disturbare… io un po’ me ne sbatto, faccio quello che mi piace e che evidentemente la gente vuole»