Quante volte ti sei disperato perché non riuscivi a ricordare nomi, date o formule matematiche? Nello studio la memoria è importante: c’è chi ne ha di più degli altri, ma bisogna comunque tenerla allenata, soprattutto per studiare alcune materie come storia o geografia.
LE TECNICHE DI MEMORIA
Esistono delle tecniche mnemoniche, ovvero dei trucchetti ed esercizi che possono aiutarci molto a ricordare le cose che studiamo. Alcune di queste sono state raccolte da Vincenzo Pavoni e Sara Perissinotto, che le hanno spiegate nel libro Professione studente.
Hai mai pensato a qualcosa che può aiutarti a ricordare le informazioni?
La nostra mente ha tre caratteristiche fondamentali, ed è da lì che dobbiamo partire per apprendere le tecniche di memorizzazione.
1 - La capacità di ricordare immagini, perché sono molto più facili da memorizzare rispetto alle parole;
2- La capacità di ricordare immagini di situazioni concrete: più le immagini sono legate all'esperienza e ai nostri sensi, più si fisseranno nella memoria;
3 - La capacità di operare con l’associazione di immagini e idee, perché il nostro cervello riesce molto meglio a trattenere gruppi di immagini che non immagini singole.
1 - ASSOCIAZIONE PER IMMAGINI
Facciamo un esempio per capire quanto ci siamo detti.
Se consideriamo un gruppo di parole da ricordare, come ad esempio “bignè”, “crema”, “cravatta”, “scrivania” e “calze”, non riusciremo a farlo con facilità, e comunque non al primo tentativo. Mentre se immaginiamo di mangiare un bignè, e che la crema fuoriesca fino a macchiare la cravatta, la scrivania, e infine anche le calze, allora vedremo che sarà facilissimo. Prova!
Un facile esempio per capire che è più facile ricordare immagini familiari e concrete, e che lo è ancora di più se queste sono concatenate tra loro in un processo. Però le parole che dobbiamo ricordare non sono sempre di uso comune, e allora in quel caso interviene l’associazione di immagini e idee.
Se ad esempio dobbiamo ricordare “tè” e “crisalide”, occorre immaginare una signora che, mentre beve il suo tè, si ritrova nella tazza una crisalide, il viscido bruco che diventerà una farfalla. Che esperienza! E infatti queste parole ce le ricorderemo bene.
2 - LE MAPPE MENTALI
Tenendo presente l’importanza delle immagini e la loro associazione, ricordiamoci sempre che quando leggiamo un libro non dobbiamo prendere appunti riga per riga, ma individuare le parole e i concetti-chiave che si serviranno per ricordare e strutturare il discorso quando dovremo ripetere.
Il cervello infatti non opera in modo lineare, ma per connessioni. Il sistema delle parole-chiave è al centro delle mappe mentali, ideate dallo psicologo inglese Tony Buzan, consigliate da molti esperti e diffuse in Italia da Matteo Salvo.
Le mappe mentali sono degli schemi: partendo dall'argomento di ogni capitolo, si disegnano delle diramazioni principali, nelle quali scriviamo i principali concetti chiave; e da queste si fanno partire altre diramazioni secondarie, nelle quali inseriamo concetti più nel dettaglio collegati ai principali.
Ogni ramo deve essere di un colore diverso: un consiglio che può aiutarci ad associare ogni tipo di argomento ad un colore.