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Fascismo, i luoghi comuni sulle ‘cose buone’ smontati da uno storico

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Fascismo, i luoghi comuni sulle ‘cose buone’ smontati da uno storico
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Lo storico Francesco Filippi smonta le bufale più comuni riguardanti i presunti meriti del Ventennio fascista. Eccone alcune...

"ll fascismo ha fatto anche cose buone". Lo sentiamo dire da spesso, soprattutto in questo periodo, ma le tante imprese compiute dal regime di Benito Mussolini sono effettivamente esistite? 

A questo quesito ha provato a rispondere lo storico Francesco Filippi, che con il suo libro dal titolo eloquente - Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo, pubblicato da Bollati Boringhieri, con una prefazione di Carlo Greppi - ha smontato i luoghi comuni più diffusi riguardo al Ventennio fascista.

A quasi 74 anni dal 25 aprile 1945 ecco dunque alcune delle cose buone del fascismo...Che però non sono state compiute dal fascismo!

  • MUSSOLINI DIEDE LE CASE AL POPOLO

Si dice spesso che il governo fascista abbia ideato le case popolari, ossia quelle abitazioni concesse dallo Stato ai cittadini facendo pagare affitti con prezzi contenuti e agevolati in base al reddito e ai componenti del nucleo famigliare.

In effetti l'edilizia popolare venne incentivata dal regime, ma la legge che originò l'ente per l'edilizia pubblica venne approvata nel 1903 su proposta del deputato della Destra Storica (chiamata così proprio per porre una chiara distinzione dalla Destra totalitaria) Luigi Luzzati.

Il fascismo prese il potere solo nel 1922 (appena tre anni dopo essere nato a Milano), quindi non ne ebbe alcuna paternità.

  • IL FASCISMO ISTITUÌ LE PENSIONI

Questa è molto in voga su post e foto che girano sui Social, ma si tratta comunque di una bufala.

In Italia la previdenza sociale nacque con la «Cassa nazionale di previdenza per l’invalidità e la vecchiaia degli operai», istituita nel 1898.  Si trattava di un’assicurazione volontaria integrata da un contributo di incoraggiamento dello Stato e degli imprenditori. Nel 1919 però. dopo la Grande Guerra,  tale assicurazione divenne obbligatoria. E Mussolini era ancora lontano da fare la marcia su Roma.

  • "QUANDO C'ERA LUI, I TRENI ARRIVAVANO IN ORARIO"

Detto popolare ma che non rispecchia appieno la realtà storica.

Mussolini provò a riformare il sistema ferroviario nostrano ma di fronte alle grandi difficoltà (soprattutto economiche), il regime optò per una soluzione più semplice: impedire che si parlasse dei disagi.

Con le "Leggi fascistissime" infatti il fascismo vietò alla Stampa e altri altri organi d'informazione di diffondere notizie riguardanti ritardi o disservizi vari. Tali notizie sarebbero state ritenute "lesive per l'onore italiano" e dunque dovevano essere censurate.

I ritardi (così come i furti e gli altri crimini) continuarono anche nel Ventennio, ma non se ne poteva parlare.

  • FASCISMO RAZZISTA SOLO PER L'ALLEANZA COL NAZISMO

Talvolta si assolve l'operato del Fascismo affermando che l'unico grande errore di Mussolini fu l'alleanza con Hitler, che lo obbligò a promulgare le leggi razziali del 1938.

In realtà però il razzismo era insito nell'ideologia fascista. Il regime infatti promosse studi "scientifici" per dimostrare la superiorità di alcune etnie rispetto ad altre (es: il "Manifesto della Razza").

Inoltre le prime leggi razziali (o razziste) non furono quelle tristemente famose del '38, ma quelle promulgate per stabilire i rapporti "biologici" con uomini e donne delle colonie africane - ritenuti inferiori - dopo la conquista dell'Etiopia e dell'Eritrea.

 

FONTI: Francesco Filippi, Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo, Bollati Boringhieri; Emilio Gentile: Fascismo. Storia e interpretazione, Editori Laterza