Focus.it

FocusJunior.it

FocusJunior.itScuolaStoriaTornano visibili le immagini delle prime fotografie della storia

Tornano visibili le immagini delle prime fotografie della storia

Stampa
Tornano visibili le immagini delle prime fotografie della storia
Pixabay

Due antiche foto, due "dagherrotipi" realizzati a metà dell'Ottocento, sono tornate alla luce grazie ad alcuni esperti: sono le figure di un uomo e una donna, la cui identità è misteriosa. Grazie a una nuova tecnica per recuperare i dagherrotipi si potrà ritrovare anche una parte della nostra memoria storica. Affascinante!

Alcuni dagherrotipi, primissime forme di fotografia nate a metà dell'Ottocento, sono tornati alla luce grazie ad alcuni scienziati.

Il gruppo della Western University guidato da Madalena Kozachuk, ha infatti ridato i "volti" a due immagini del 1850 conservate dalla "National Gallery" del Canada e non più visibili a causa dell'ossidazione (ossia il deterioramento delle sostanze organiche che compongono la foto) e di altri danni del tempo. La ricerca è pubblicata sulla rivista "Scientific Reports".

Il dagherrotipo prima e dopo il restauro. Un uomo e una donna, sconosciuti, sono tornati visibili grazie al lavoro del team di Madalena Kozachuk. La foto risale a circa il 1850.
Credits: Canadian Photography Institute

Ricostruite le figure di un uomo e di una donna del 1850

Le prime immagini ricostruite sono le figure di un uomo e una donna, la cui identità è misteriosa. Kozachuk ha spiegato: "L'immagine è apparsa totalmente inaspettata, ora la si può vedere nei suoi più piccoli dettagli, dagli occhi alle pieghe del vestito".

Negli ultimi tre anni i ricercatori hanno usato la tecnica del "sincrotrone" per comprendere i cambiamenti chimici dei danni subiti dai dagherrotipi. Nel 2017 finalmente hanno identificato la composizione chimica dell'ossidazione e hanno capito come era cambiata l'immagine.

Una tecnica nuova e non invasiva per recuperare le immagini

In seguito, usando una tecnica nuova e non invasiva, che sfrutta la scansione a raggi X e la microfluorescenza, hanno analizzato i dagherrotipi e la piastra che li contiene riportando alla luce i volti nascosti.

Tsun-Kong, coautore dello studio, ha detto che "Il mercurio è il principale elemento che aiuta a catturare l'immagine in queste fotografie. Anche se la superficie è ossidata, quelle particelle rimangono intatte, e analizzandole, possiamo recuperare l'immagine in grande dettaglio".

Grazie a questo processo di recupero delle immagini, si potrà anche ritrovare una parte della memoria storica degli esseri umani.

Vuoi saperne di più? Leggi la sezione del magazine dedicata alla storia