A quasi 2000 anni dalla morte di Alessandro Magno, gli archeologi ritengono di aver ritrovato la "città perduta" da lui fondata nell'insediamento iracheno di Qalatga Darband.
In realtà i resti di una cittadina erano già stati scoperti negli anni Sessanta dagli studiosi inglesi analizzando alcuni filmati catturati dali satelliti americani. A causa però delle guerre e della dittatura in Iraq gli archeologi fino ad ora non aveano potuto esplorare il sito "dal vivo".
Ora invece i filmati dei droni e i resti trovati grazie agli scavi dimostrano che lì c'era davvero una città durante il primo e secondo secolo a.C., che aveva forti influenze greche e romane. gli archeologi del British Museum, quindi, pensano di aver trovato proprio l'insediamento che Alessandro Magno avrebbe fondato nel 331 a.C., portando con sé 3.000 veterani delle sue campagne militari. La città probabilmente fu un punto d' incontro importante tra Oriente e Occidente.
La città perduta su gMpas
Qalatga Darband, che si traduce dal kurdo come 'castello del passaggio di montagna', si trova a (10 km a sud-est di Rania, nella provincia di Sulaimaniya, nel Kurdistan iracheno. Era sulla rotta dove Alessandro Magno combattè in battaglia con Dario III, re di Persia nel 331 a.C.
I testi antichi ci insegnano che fu un luogo "magico", grazie all'atmosfera positiva che si respirava, impregnata di iniziative culturali, artistiche ma anche di intrattenimento favorite dal suo fondatore. Alessandro grazie alle vittorie dei suoi eserciti in battaglia, aveva creato un vasto impero che si estendeva dalla Macedonia alla Grecia in Europa, in Persia, in Egitto e nell'India settentrionale, fino al momento della sua morte, a soli 32 anni.