Potrebbe essere un passo decisivo verso una più completa conoscenza della civiltà etrusca , che prosperò nell'Italia centrale dal primo millennio a.C. e che influenzò molto la successiva società romana , la quale la inglobò in sé stessa.
L'antica stele è stata rinvenuta negli scavi etruschi di Poggio Colla, in Toscana, dagli archeologi del Mugello Valley Archeological Project (MVAP), che hanno scoperto il prezioso reperto tra le fondamenta di un tempio di 2500 anni fa .
La lastra è di pietra arenaria e presenta chiare incisioni di almeno 70 lettere e alcuni tratti di punteggiatura che, nelle speranze degli scienziati, potranno migliorare la nostra comprensione del misterioso linguaggio etrusco.
Tutto ciò che sappiamo della lingua di questo antico popolo italico (punteggiatura, qualche parola e il fatto che probabilmente non era una lingua indoeuropea come la nostra), lo dobbiamo infatti a iscrizion i ritrovate nei tumuli (le tombe etrusche) e altre opere funerarie.
Ecco perché gli studiosi sperano che la stele, una volta ripulita e trattata per essere più "leggibile", possa fare luci su alcuni punti oscuri.
" Speriamo di fare breccia nell'antica lingua etrusca - dice Gregory Warden , uno dei responsabili del MVAP - Le iscrizioni lunghe sono rare, specialmente una così articolata, quindi ci saranno nuove parole mai viste prima , poiché per una volta non si tratta di un testo funebre ."
La religione, molto importante nella quotidianità degli antichi etruschi, i quali ricercavano in ogni attimo della loro esistenza segnali della volontà divina (pensavano che ogni azione e fenomeno naturale fossero dettati dall'azione degli Dei), potrebbe essere quindi il grimaldello per scardinare il mistero della loro lingua:
" Sappiamo già come funziona la grammatica etrusca, quali sono i verbi, gli oggetti, e alcune delle parole - ha aggiunto Warden - ma speriamo che l’analisi della lastra ci riveli il nome del dio o della dea che veniva adorata in questo sito "
FONTE: Repubblica.it, SMU.edu
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Di Niccolò De Rosa