L'archeologia "classica" sosteneva che l'uso del fuoco da parte dei primi uomini risalisse a ben a 1,6 milioni di anni fa. L'ipotesi è suggerita da alcune tracce scolorite trovate in un sito in Kenya (Africa). Per trovare, però i primi strumenti umani bruciati, dunque certamente venuti a contatto col fuoco si deve fare un balzo nel tempo fino a circa 780 mila anni fa e andare in Israele.
Una nuova revisione dei dati archeologici porta ancora più avanti l'inizio dell'uso del fuoco da parte degli esseri umani e fissa l'asticella a 400 mila anni fa da parte degli uomini di Neanderthal che già da tempo si erano stabiliti in Europa. Studiosi dell’Università di Boulder (Colorado, Usa) e Leiden, in Olanda, hanno analizzato oltre 100 siti preistorici europei e sono arrivati alla conclusione che, molto probabilmente, gli uomini di Neanderthal arrivarono in Europa e sopravvissero senza conoscere l'uso del fuoco bensì sfruttando, forse, una dieta ricca di proteine e uno stile di vita molto attivo.
Le cose, comunque, non sono affatto ancora del tutto chiare. Infatti, in Israele, c'è un luogo preistorico chiamato Gesher Benot Ya’aqov e che testimonia dell'uso del fuoco da parte degli umani. Il problema è che risale a migliaia di anni prima dell'uso del fuoco da parte dei Neanderthal: pare abbia almeno 780 mila anni.
Insomma, nonostante le fiamme è sicuro che non è ancora affatto certa la data in cui l'essere umano ha cominciato a usare il fuoco per migliorare la propria vita.
Fonte Focus D&R