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Quali sono i sette vizi capitali?

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Quali sono i sette vizi capitali?
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Che cos'è l'accidia? Come mai "vizi" e non "peccati"? E perché vengono chiamati "capitali"? Scopriamolo insieme

Benché strettamente legati con il mondo religioso, i sette vizi capitali sono ormai concetti entrati nel sapere condiviso di tutti noi. Ma sappiamo davvero che cosa sono? Vediamo un po'...

VIZI E NON PECCATI

I vizi, al contrario delle virtù, sono pessime abitudini e inclinazioni d'animo che portano chi ne è affetto a seguire continuamente dei comportamenti sbagliati. Anche nel linguaggio comune, ad esempio, una persona che ha il "vizio del fumo" è colui che proprio non riesce a smettere di fumare, arrecando danno a sé stesso e agli altri.

Certo, poi ci sono vizi meno gravi degli altri, ma quelli detti "capitali", almeno secondo la morale cristiana, sono pericolosi perché rischiano di compromettere la salvezza dell'anima e, quindi, l'accesso al Paradiso!

NOTA: Spesso questi vizi capitali vengono chiamati "peccati capitali", ma questo è un errore: il peccato infatti, sempre stando ai dettami del cristianesimo, è solo la conseguenza del vizio.

I "TERRIBILI" SETTE

Ma quali sono questi sette vizi così tremendi?

  • Superbia: questo vizio rappresenta la convinzione di essere migliore di tutti. Chi pecca di superbia non solo tratta gli altri con superiorità, ma talvolta si sente al di sopra anche delle leggi e di Dio stesso (e questo, lo si intuisce, è molto grave per una religione).
  • Gola: il peccato di gola non è solo l'insaziabile voracità a tavola o davanti a un vassoio di dolci; secondo la concezione religiosa il "goloso" è colui che ingordo di tutto, insaziabile in ogni suo desiderio (anche spirituale) e dunque incapace di godere di ciò che possiede.
  • Invidia: l'invidia non è solo il desiderio di avere qualcosa in possesso di altri, ma proprio il provare tristezza per la felicità altrui.
  • Accidia: questo è probabilmente il vizio più "googlato" in quanto poco usato nel linguaggio comune. L'accidia è simile alla pigrizia ma non si limita al non voler fare il proprio dovere. È una pigrizia mentale e spirituale che impedisce di prendere impegni o decisioni importanti. Chi, ad esempio, ha la possibilità di far del bene ma non lo fa per paura di mettersi in gioco, è un "accidioso"
  • Lussuria: è l'irrefrenabile ricerca del piacere del corpo a discapito del piacere spirituale.
  • Ira: l'iroso non sa frenare le proprie reazioni e agisce con violenza (non solo fisica) verso il prossimo.
  • Avarizia: è l'attaccamento morboso ai propri beni. L'avaro reputa inconcepibile donare qualcosa agli altri.