Sebbene una certa tradizione storiografica abbia dipinto per decenni il Medioevo come un periodo buio dove la civiltà europea raggiunse uno dei punti più bassi della sua Storia, i secoli che indicativamente vanno dalla caduta dell'Impero Romano d'occidente (476 d.C) alla scoperta dell'America (1492) furono comunque segnati da un notevole fervore culturale in cui si scrivevano grandi opere letterarie, si costruivano splendide chiese...E si praticava molto sport. Ecco quali erano gli sport medievali!
INGUARIBILI SPORTIVI
Con la fine dell'età classica e il crollo del mondo romano, la nuova società d'impronta cristiana preferiva occuparsi dell'anima piuttosto che del corpo, ritenuto a lungo la principale via di corruzione dello spirito a causa di tutti i suoi bisogni (fame, sete, desideri di piacere ecc...). Basti pensare che fu proprio dopo l'affermazione del cristianesimo come religione dominante dell'ormai morente Impero Romano d'Occidente che nel 393 d.C vennero vietate le Olimpiadi.
Eppure, nonostante questa tendenza, la voglia sport dei popoli non venne mai meno e sia gli aristocratici che i popolani trovarono nuovi modi per divertirsi che posero le basi per molti dei giochi moderni. Ma quali erano questi sport medievali?
SPORT MEDIEVALI
Naturalmente il concetto di "sport" che avevano all'epoca era molto diverso da quello moderno, molto più improntato su una filosofia di vita sana e il rispetto dell'avversario: nel Medioevo spesso i giochi prevedevano botti da orbi tra i partecipanti!
E non si pensi che i nobili fossero più raffinati del comune volgo, anzi, erano proprio gli aristocratici e i cavalieri che ci andavano più pesante. La nobiltà infatti si divertiva molto riproducendo le dinamiche di una vera battaglia indicendo tornei e giostre a cavallo.
Nelle giostre due cavalieri bardati dalla testa ai piedi e armati di una lunga lancia si affrontavano in singoli duelli a cavallo con l'intento di disarcionarsi a vicenda. I due concorrenti, separati da una piccola staccionata, si lanciavano al galoppo l'uno contro l'altro e sebbene col tempo questo gioco divenne più una dimostrazione d'abilità che di forza, gli infortuni erano all'ordine del giorno. Ci fu anche un re, Enrico II di Francia, che morì per le ferite riportate durante la giostra indetta per celebrare il matrimonio del re di Spagna Filippo II.
Vi erano anche i tornei a piedi, dove i partecipanti, anch'essi armati fino ai denti, si ritrovavano in un'appezzamento di terra battuta chiamato "lizza" per darsele di santa ragione, Anche qui il rischio di farsi molto male era decisamente elevato. Non mancavano poi le gare di tiro con l'arco, meno prestigiose delle zuffe con lancia e spada, ma che potevano comunque regalare una certa fama. Alcuni ritengono ad esempio che il personaggio di Robin Hood venne ispirato da uno di questi arcieri provetti che si esibivano in tutta l'Inghilterra
Più tranquilla era invece la pallacorda (o jeu de paume, "gioco di palmo", per dirla alla francese), un altro svago tipico della nobiltà che consisteva nel far rimbalzare con il palmo e il dorso delle mani una pallina di cuoio da un campo all'altro. Nel corso dei secoli le mani nude vennero sostituite da delle racchette. Vi ricorda qualcosa? Dovrebbe, perché la pallacorda è l'antenato più diretto del moderno tennis!
I giochi con il pallone invece erano più comuni tra il popolo. In Francia in particolare si diffuse la pratica del Soule, un mix tra calcio e rugby (dei quali infatti fu il "progenitore") dove un numero indefinito di partecipanti - potevano anche essere più di un centinaio - si affrontavano a squadre con l'obiettivo di passarsi con mani e piedi una palla di cuoio (o di vescica di maiale, più economica) fino a farla finire in una delle due porta alle estremità del campo. Piuttosto famigliare, non trovate?