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Gennaio: il primo mese dell'anni deve il suo nome a Giano, il dio romano dai due volti che veniva considerato il protettore dei ponti e degli inizi. Gennaio infatti è il mese che segna il transito tra la fine dell'anno passato e l'inizio di quello nuovo.

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Febbraio: viene da un verbo latino, februare, che significa "purificare". I più svegli avranno notato che la radice della parola è la stessa di "febbre", che infatti è la reazione del nostro corpo per combattere il malanno che lo ha colpito. Piccola curiosità: sia gennaio che febbraio sono stati gli ultimi mesi ad essere "inventati", perché per molto tempo i Romani consideravano l'inverno come una stagione senza mesi. Fu Numa Pompilio, uno dei sette re di Roma, a introdurli.

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Marzo: essendo il mese della rinascita primaverile, marzo venne dedicata al dio Marte, divinità della guerra, ma anche della natura fertile e dei raccolti.

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Aprile: l'origine di aprile è invece più dibattuta. Alcuni studiosi la fanno risalire ala parola etrusca Apro, che è il nome con il quale veniva chiamata Afrodite, la dea greca della bellezza e dell'amore. Altri, invece, ritengono che il giusto punto di partenza sia il verbo latino aperire ("aprire"): dopotutto è ad aprile che sbocciano (quindi si aprono) i fiori!

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Maggio: il quinto mese era dedicato a Maia, l'antica dea della fertilità e della Madre Terra che poi, con l'avvento del Cristianesimo, venne soppiantata dalla Vergine Maria, madre di Gesù. Ancora oggi infatti, per i credenti maggio è il mese "mariano".

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Giugno: giugno è il "mese del Sole", il mese che apre la stagione estiva e che i Romani dedicarono a Giunone, la sposa di Giove e protettrice del matrimonio.

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Luglio: prima che Giulio Cesare introducesse il "suo calendario", luglio era il quinto mese dell'anno ed era chiamato quintilis. Successivamente però, si decise di sostituire il nome con quello dello stesso condottiero - Iulius, "Giulio", appunto - che tano contribuì alla grandezza di Roma.