Nel deserto di Azarq, nell'est della Giordania, sono stati riportati alla luce importanti reperti che possono dirci molto sul "menù" tipico degli ominidi del Paleolitico, i cugini meno evoluti dell'Homo Sapiens.
In quella che migliaia di anni fa era un'oasi che si è andata lentamente ad esaurire, gli archeologi dell'Università di Victoria hanno rinvenuto migliaia di utensili e armi, come accette e punte di frecce. Tra gli incavi di questi utensili rudimentali, sono stati ritrovati i resti più antichi di proteine su strumenti umani.
Analizzando questi avanzi dal passato, i ricercatori sono riusciti ad identificare di quali carni si nutrivano 250mila anni fa: anatre, cavalli, cammelli, e... leoni.
La scoperta, oltre a dirci molto sulla dieta degli ominidi del medio Pleistocene, è importante per comprendere i comportamenti sociali di quelle popolazioni che, dal momento che vivevano moto vicini all'acqua, dovevano per forza convivere con il passaggio di animali tra cui anche grandi predatori.
Dagli studi condotti è infatti emerso un grande spirito di adattamento di quelle primitive collettività alle diverse condizioni climatiche, collettività che probabilmente erano anche capaci di suddividersi compiti di caccia e difesa del territorio (dovevano non solo proteggere loro stessi, ma anche le carcasse degli animali che avevano cacciato) in «gruppi specializzati di lavoro», come noi umani. Ciò denoterebbe una complessità di vita sociale fino a poco tempo mai pensata!
FONTE: Journal of Archeological Science