Nel gennaio del 1818 la scrittrice inglese Mary Shelley pubblicò un libro intitolato "Frankenstein o il Prometeo moderno". Racconta la storia del dottor Victor Frankenstein alle prese con una “creatura”, realizzata da lui stesso mettendo assieme parti umane, per dimostrare che era possibile “creare la vita dalla morte”.
Oggi, a duecento anni dalla prima pubblicazione, il libro è ancora attuale perché, in fondo, parla della paura che avevamo e, a volte, ancora abbiamo noi esseri umani di fronte alle misteriose scoperte della scienza. Ma non solo per quello: due prestigiose riviste scientifiche anglosassoni, Science e Lancet, hanno raccontato quali invenzioni scientifiche sono nate grazie alle intuizioni rese possibili dal libro.
Per esempio il pacemaker, lo stimolatore cardiaco che aiuta il cuore delle persone con insufficienza cardiaca a battere regolarmente. L'americano Earl Bakken, che lo inventò nel 1958, racconta di aver avuto l'idea dopo aver visto Frankenstein, il film di James Whale del 1931. Nel film l'attore britannico Boris Karloff interpreta una “creatura” che torna alla vita grazie alla corrente elettrica applicata dal dottor Frankenstein.
Se ci pensiamo, anche il trapianto di organi, la tecnica medica che oggi permette di salvare la vita di migliaia di persone, può essere fatta risalire agli... esperimenti letterari di Mary Shelley e del suo dottor Frankenstein: ecco perché, ancora oggi diciamo... buon compleanno Frankenstein!
Il mito di Frankenstein ha ispirato molti film parodia. Uno dei più divertenti è Frankenstein Junior che il regista americano Mel Brooks ha girato nel 1974. Ecco alcune scene entrate nella storia del cinema.