Come molti detti popolari, la vecchia pratica di "contare le pecore" per addormentarsi deriva dall'eredità contadina della nostra storia: stare con gli occhi chiusi a contare, una dopo l'altra, questi animali noti a tutti (anche a coloro che non si erano mai mossi dal proprio villaggio) nei tempi antichi poteva apparire un modo efficace per indurre il sonno.
Esiste però una versione meno nota riguardo l'origine di questa conta "ovina" che potrebbe aver contribuito alla sua diffusione
Ne il Novellino, una raccolta di novelle (cioè piccole storie) toscane del Duecento, si narra la vicenda di Ezzelino da Romano.
Ezzelino Da Romano era il signore della Marca Trevigiana (l'odierno territorio intorno a Treviso) che, grazie alla sua abilità politica e alla violenza con cui si gettava in battaglia, conquistò molte città del Nord-Est italiano, accattivandosi anche il favore dell'Imperatore Federico II di Svevia, uno degli uomini più potenti d'Europa.
A causa del suo temperamento focoso, però Ezzelino era sempre irrequieto e soffriva di un'inguaribile insonnia che gli impediva di prendere sonno, anche solo per poche ore.
Per distrarsi durante le lunghi nottate in bianco allora, Ezzelino prese presso di sé un cantastorie che lo intrattenesse con canzoni e storielle; il cantastorie, però, dopo qualche tempo non riusciva più a sostenere tutte quelle ore senza riposo ed escogitò allora uno stratagemma.
Prese quindi a raccontare di un pastore che, dovendo far attraversare un fiume al suo gregge, aveva però a disposizione solo una barchetta sgangherata, in grado di reggere il peso di una sola pecora alla volta.
Il pastore allora caricò la prima pecora, la portò sull'altra sponda e ritornò indietro per prendere la seconda e così via.
A questo punto il cantastorie tacque e chiuse gli occhi. Ezzelino, con cui non c'era tanto da scherzare, gli ordinò di andare avanti, ma il cantastorie ribatté prontamente: «Sire, dobbiamo prima farle passare tutte! Si immagini la scena nella mente...»
Ezzelino a quel punto, colpito dal motto di spirito del menestrello, si fece una bella risata e lo lasciò dormire.
FONTE: Focus.it