Dicembre è il mese di apertura della stagione dell'opera lirica, ma in molte località italiane è pratica diffusa organizzare meravigliosi spettacoli all'aperto anche in estate. Ma che cos'è esattamente l'opera lirica Scopriamolo insieme.
È il "recitar cantando", cioè una rappresentazione teatrale in cui gli attori cantano accompagnati da un'orchestra. È un po' come un musical del passato. E se pensate che sia "roba' noiosa", ascoltate qualche opera buffa e, non solo cambierete idea, ma diverrete dei melomani (che non è una malattia, ma vuol dire essere amanti dell'opera).
Ogni anno il 7 dicembre al Teatro alla Scala di Milano si tiene l'apertura della stagione lirica più importante d'Italia: è "la prima della Scala" ed è talmente seguita che viene trasmessa in diretta televisiva.
Nel 2018 d aprire la stagione fu un'opera non molto conosciuta: Attila di Giuseppe Verdi. La storia racconta dell'arrivo di Attila, re degli unni, ad Aquileia e della coraggiosa Odabella, figlia del signore della città, che vuole vendicare la morte del padre uccidendo Attila.
Uno dei primi melodrammi fu l'Orfeo del compositore Claudio Monteverdi ispirato a un mito greco. La prima rappresentazione si tenne nel palazzo ducale dei Gonzaga a Mantova nel 1607.
Wolfgang Amadeus Mozart scrisse più di 20 opere e tra queste una delle più famose è il Flauto magico, 1791. Si tratta di una vera e propria favola intrisa di magia. Esistono anche delle versioni per bambini e tradotte in italiano (l'originale è in tedesco). Il protagonista è il simpatico Papageno vestito di piume (ascoltate l'aria che è bellissima), il mago Sarastro e la Regina della Notte che canta le note più alte che si possano sentire in un'opera.
Da metà del '700 al melodramma si affianca l'opera buffa. Una delle prime di questo genere è Il matrimonio segreto di Cimarosa. Grande maestro del genere è Gioachino Rossini. Tra le sue opere più irresistibili: Il Barbiere di Siviglia (1816), e La Cenerentola(1817): basate su equivoci, gag e prese in giro dell'aristocrazia oramai in declino.
A metà Ottocento la "star" tutta italiana della lirica è Giuseppe Verdi che musicò circa 30 opere.
Le più famose sono quelle della cosiddetta trilogia popolare: Rigoletto (chi non conosce "La donna è mobile"?), Trovatore e Traviata. Altri classici: L'Aida e le opere ispirate a Shakespeare, come Otello e Falstaff.
Il tedesco Richard Wagner impiegò 26 anni per realizzare il ciclo dell'Anello del Nibelungo: quattro opere ispirate alla mitologia germanica. La rappresentazione integrale dura circa 20 ore. Il ciclo fu rappresentato per la prima volta nel 1876 a Bayreuth, Germania, in un teatro progettato appositamente .
O "buca" è il posto in cui in teatro si posiziona l'orchestra quando accompagna un'opera (e quindi non sul palco come quando c'è un concerto). Questo è uno spazio interrato tra il palcoscenico e la platea.
La voce dei cantanti può essere acuta o grave a seconda del tipo di voce. I cantanti maschi si dividono in: basso che è la voce maschile grave e rappresenta generalmente un personaggio anziano o buffo; baritono che è tra il basso e l'acuto, spesso il personaggio cattivo; tenore che è la voce maschile più acuta, solitamente è il protagonista giovane e innamorato o eroe romantico.
Le voci femminili invece si dividono in: contralto, la più grave, rappresenta il personaggio drammatico e può essere malvagio; mezzosoprano che è intermedia tra grave e acuta e spesso contraddistingue l'antagonista o la rivale del soprano; soprano, generalmente la protagonista femminile, giovane e bella.
Nei teatri lirici gli spettatori possono sedere giù in platea, nei palchi, piccoli balconcini a pochi posti che si affacciano sulla platea, o nel loggione, cioè sopra ai palchi, dove per vedere spesso è necessario stare in piedi.