Esistono le fate e gli gnomi? Era il 1920 quando un paio di fotografie di fate e gnomi fecero il giro del mondo creando scompiglio tra scettici e persone autorevoli. Le foto erano state scattate tre anni prima, nel 1917, da due cugine: Frances Griffiths, di 10 anni, e Elsie Wright, di 16, mentre giocavano in una radura, ma nessuno le aveva prese seriamente in considerazione fino a quando non giunsero nelle mani di sir Arthur Conan Doyle, il creatore di Sherlock Holmes.
LA BUFALA INVOLONTARIA DELLE FATE DI COTTINGLEY
Sir Doyle rimase così colpito da questa notizia che annunciò al mondo di essere entrato in possesso di alcune fotografie che dimostravano l'esistenza di alcune fatine e di uno gnomo. Le foto, a suo dire, erano autentiche perché a scattarle erano state appunto due ragazzine, secondo lui, incapaci di architettare trucchi o scherzi tanto sofisticati.
Doyle scrisse anche un libro dove raccontava che la scoperta della nuova dimensione in cui vivevano queste misteriose creature lo faceva sentire come un novello Cristoforo Colombo.
In realtà, si trattava proprio di uno scherzo, pensato dalle ragazzine per i loro genitori ma che era sfuggito loro di mano. Lo scrittore, che credeva anche ai fantasmi, non ascoltò i dubbi degli scettici e finì per essere deriso sui giornali. Gli gnomi e le fate erano solo disegni ritagliati nel cartone e appoggiati sul prato e, per l’imbarazzo, le due bambine che li avevano creati rivelarono la verità solo 60 anni dopo, nel 1982, quando ormai tutti coloro che erano coinvolti nella vicenda erano morti.
LO SAI CHE…
Sherlock Holmes è il detective letterario più famoso della storia ma, a differenza del suo creatore, era scettico sul soprannaturale e certo non avrebbe creduto alle foto delle fate.
Elementare, Watson! è la più famosa esclamazione di Holmes: ma in realtà non la pronuncia mai nei racconti di Doyle, è un’invenzione dei film a lui dedicati.
Le leggende sulle fate sono presenti nei miti di quasi tutte le popolazioni e sono viste come creature magiche della natura.