Una nuova ricerca pubblicata sull'American Journal of Physical Anthropology fornisce prove contrarie alla "cattiva reputazione" che pende sulla popolazione di Rapa Nui, abitante dell'isola di Pasqua: secondo alcuni studi passati avrebbe infatti causato un disastro ecologico attraverso la rapida deforestazione e lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali.
Le convinzioni passate
Quello che si pensava fino ad ora sul popolo di Rapa Nui lo spiega più precisamente Carl Lipo, professore di antropologia presso l'Università di Binghamton e co-autore della ricerca: Fino ad oggi si pensava che i popoli di Rapa Nui avessero causato la deforestazione, per l'eccessivo sfruttamento degli alberi che crescevano sull'isola, che servivano per costruire le canoe per pescare. E ancora l'eccessivo sfruttamento delle risorse terrene avrebbe fatto rapidamente calare la disponibilità alimentare. Il disastro ambientale avrebbe poi portato a una violenta guerra civile e, infine, alla rapida estinzione del popolo di Rapa Nui.
I risultati della nuova ricerca
Il professor Lipo insieme a un team di ricercatori internazionali, ha analizzato i resti ossei, faunistici e botanici dei siti archeologici Anakena e Ahu Tepeu sull'isola di Pasqua, risalenti al 1400. I risultati delle analisi di carbonio e azoto dimostrano che circa la metà delle proteine delle diete dei coloni proveniva da fonti marine. Questo vuol dire che le popolazioni locali si nutrivano di pesce. Altre analisi dimostrano che i nutrimenti della terra ferma provenivano da terreni coltivati.
Gli strumenti rivenuti, che sarebbero stati, secondo studi passati, armi da guerra, in realtà possono essere strumenti realizzati proprio per pescare e coltivare la terra.