Nel giugno del 1831, in varie parti della Sicilia si avvertono numerose scosse di terremoto: l’acqua al largo di Sciacca (provincia di Agrigento) ribolle, i pesci vengono a galla morti... Nella notte tra il 10 e l’11 luglio una scossa di terremoto apre la bocca di un vulcano situato in mezzo al mare e i detriti eruttati vanno a formare... un’isola grande 4km quadrati.
Questo nuovo fazzoletto di terra in mezzo al Mediterraneo suscita la curiosità dei governi di mezza Europa, che lo vedono come un possibile porto commerciale e militare. Il comandante inglese Mumphrey Le Fleming Senhouse sostiene di essere sbarcato per primo sull’isola, il 2 agosto, e di aver piantato lì la bandiera britannica.
Lo stesso, però, dice di aver fatto, ben prima di lui, il comandante Michele Fiorini, partito il 13 luglio da Sciacca con un peschereccio. Nel settembre del 1831, quando il vulcano si è ormai tranquillizzato, sbarcano sull’isola anche i francesi e piantano, pure loro, una bandiera. La situazione è incandescente, tanto che sul posto arrivano delle navi da guerra.
L’isola però, così come era apparsa, inizia a rimpicciolirsi fino a sparire del tutto nel dicembre 1831: il materiale vulcanico di cui era fatta non ha retto alla forza delle onde. Oggi puoi ancora vederla, ma solo se sei un subacqueo! Si trova, infatti, otto metri sotto il pelo dell’acqua!
Improbabile, ma se dovesse riapparire a chi apparterrebbe?
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