Un team di ricercatori dell’ Istituto Archeologico di Berlino , guidato da Ulrike Beck e Mayke Wagner ha rinvenuto, in una remota località della Cina Occidentale , i pantaloni più antichi di cui si abbia notizia.
Gli esami al carbonio 14, infatti, li datano in un arco di tempo compreso tra il XIII e il X secolo a.C., ossia da circa 3mila e 400 a 3mila anni fa.
Come vedete dalla foto si tratta di indumenti studiati in ogni dettaglio , con tanto di fettucce usate a mo' di cintura, spacchi laterali ed eleganti disegni sulle gambe .
Sono parte dell’abbigliamento funebre di due uomini, molto probabilmente pastori nomadi e guerrieri , ritrovati in una sepoltura nel cimitero di Yanghai .
Fatti di lana marrone, hanno ornamenti geometrici all’altezza delle ginocchia e sono in tre pezzi , due per le gambe e uno per la vita, tessuti a telaio e senza tagli .
Gli studiosi tedeschi ritengono che i pantaloni siano stati inventati per proteggere la gambe senza impedire i movimenti ai cavalieri. E che proprio i cavalieri nomadi ne abbiano permesso la diffusione, partendo dalle regioni nord occidentali della Cina (quelle al confine con gli attuali Kazakhistan e Russia) per portarle, mano a mano che si spostavano, verso la zona del bacino del Tarim , l'ampia distesa desertica della Cina in cui sono stati ritrovati questi antichi pantaloni e che confina con gli odierni Kirgizistan e Tajikistan.
Prima di quell'epoca , sia i popoli europei sia quelli asiatici indossavano tuniche, toghe o camici oppure, i più moderni, tre pezzi separati composti da due gambali e un perizoma annodato in vita.
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