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I cibi nati in Italia

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I cibi nati in Italia
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L'Italia ha tantissimi tipi di cibi e molti di questi, oltre a essere buonissimi  e golosi, sono molto antichi. Conoscete, per esempio la storia della pizza, del grana, degli spaghetti e del gelato?  
 

Dici “pizza” e pensi all’Italia. Dici “pasta” e fai lo stesso. Idem per  risotto, gelato, parmigiano, polenta. Ma anche pesto, lasagna, cannolo... Insomma, sono moltissimi (oltre che buonissimi) i cibi nati nel nostro Paese. E la storia ognuno è un viaggio nel tempo, tra conventi, palazzi rinascimentali e cucine medievali.

 

Alcuni cibi sono antichissimi

Pensiamo al prosciutto: tra una battaglia e una conquista sono stati i Romani a tramandarci il segreto per prepararne uno dieci e lode. Per ottenerlo servivano tre cose: un porco, un vaso e un po’ di sale. Ci si doveva però armare di molta pazienza perché il processo era lungo e articolato: occorreva prendere una coscia di suino, salarla, affumicarla secondo un rigido protocollo e poi girarla, risalarla e affumicarla: ci volevano moltissimi giorni, quasi un mese.

 

È nel Medioevo però che nascono alcuni dei “piatti” più famosi. Qualche esempio? La mozzarella di bufala (o “mozza” come la chiamavano loro), il formaggio di grana e il parmigiano inventato da un monaco creativo in un convento medievale e gli spaghetti.

 

Chi ha inventato la pasta?

A portare l’usanza di mangiare pasta secca in Italia furono gli Arabi che nel VIII secolo si stabilirono in Sicilia: dalle loro parti non potevano permettersi di attraversare il deserto con la pasta fresca per raggiungere i mercati: sarebbe andata a male! Così presero l’abitudine di farla essiccare al sole e di cucinarla, poi in pentoloni pieni di acqua o di latte per ore. Quello che usciva noi la chiameremmo però “sbobba”. In Sicilia la tecnica è stata quindi raffinata ed è nata la pasta che conosciamo noi. La pasta lunga si chiamava vermicello. Ma c’erano anche i maccheroni e altre specialità regionali. E il nome spaghetto? Beh, quello è più recente: sembra sia stato inventato dagli italo-americani mille anni dopo: mangiare little worms, (vermicelli) non li convinceva, così usarono il nome spaghetto (da spago).

 

E... il gelato?

Sempre un siciliano, questa volta espatriato in Francia, Francesco Procopio de’ Coltelli, è stato invece l’inventore del gelato (1686) e in breve tempo con il suo dessert conquistò i palati di tutta Europa. Erano gli stessi anni in cui si stava diffondendo a macchia d’olio anche l’usanza di mangiare pomodori. Arrivati in Europa con i conquistadores, dopo la scoperta dell’America, inizialmente erano usati solo a scopo ornamentale. Ma proprio nel XVII secolo entrarono nelle cucine e rivoluzionarono le nostre ricette: pensate alle lasagne, al ragù, ma soprattutto alla pizza! Fino a quel momento altro non era che una focacciona salata, condita con la frutta (da qui l’espressione “mica pizza e fichi”). Fu a Napoli che divenne la specialità che conosciamo. Non esistevano le pizzerie: la si mangiava al trancio, per strada, anche fredda, a tutte le ore: anche a colazione! E ce n’era di tutti i tipi: la più famosa è però la pizza Margherita, inventata pare, in onore della regina di Savoia che andò in visita a Napoli a inizio Novecento.

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