I cavalieri medievali erano cavalieri per davvero. Nel senso che erano molto educati e quando incontravano un altro cavaliere oppure incrociavano una persona sul loro cammino, per salutare si toglievano l’elmo o alzavano la visiera in segno di rispetto. E, visti i tempi pericolosi in cui vivevano, lo facevano soprattutto per dimostrare di non avere brutte intenzioni verso il nuovo arrivato.
E così, da un gesto di rispetto e pace nacque l'usanza del saluto militare, che vive tutt'oggi.
Nel XIX secolo le armature e i loro pesanti elmi non si usavano più da moltissimi anni, in compenso i soldati di molti eserciti usavano cappelli molto complicati da togliere. Così, i centri di comando decisero che per salutarsi sarebbe stato sufficiente un gesto simbolico, ossia quello di portare la mano al cappello. Gesto che si usa ancora oggi.
Ancora a proposito di militari: c'è un altra tradizione millenaria che li riguarda ed è il famoso grido di giubilo hip hip hurrà.
Questa esclamazione di trionfo risale infatti ai tempi della prima crociata, nell'XI secolo. Nel 1099, quando i cavalieri cristiani crociati che assediavano Gerusalemme da più di un mese vinsero la resistenza degli assediati arabi, per diffondere la notizia presero a esclamare “hip hip hurrà”. Che era, semplicemente, l'abbreviazione distorta della frase “Hieroslyma est perdita”, ossia “Gerusalemme è caduta”. Lo avresti mai detto?