Quando i nazisti venivano a prenderti, spesso non avevi nemmeno il tempo di rendertene conto. Un colpo alla porta. Urla. Una mano che ti trascina fuori da letto. Spintoni. Paura. Vite intere che cambiavano in pochi istanti, passando dal tepore confortevole della propria casa al freddo retro di un camion diretto chissà dove.
Poi solo silenzio, case vuote e ricordi destinati a sbiadire col tempo. Ma il nazismo la guerra l'ha persa, Hitler è stato sconfitto, ed il mondo intero non ha voluto dimenticare. Ecco perché nel 1995, l'artista tedesco Gunter Deming ha iniziato a creare le stolpersteine.
COSA SONO LE STOLPERSTEINE?
Sono dei piccoli sampietrini, come quelli che lastricano molte vie delle nostre città, che vengono collocati davanti alle abitazioni delle vittime delle deportazioni durante l'Olocausto e che ne riportano sulle placchette d'ottone i nomi, le date di nascita, le date di morte e i luoghi dove furono imprigionati e, in molti casi, sterminati.
Semplici informazioni dunque, ma sufficienti a ridare viva memoria a persone in carne ed ossa che abitavano tra di noi e che qualcuno voleva cancellare dalla Storia.
In più di 11 anni, le stolpersteine, o "pietre d'inciampo", commemorative sono state più di 56.000, sparse tra tutti i paesi europei toccati dall'occupazione nazifascista: Austria, Belgio, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia,Spagna, Svizzera, Slovenia, Romania, Russia, Ucraina e Ungheria.
"QUI ABITAVA..."
Nel 2018 in alcune città italiane come Milano e Torino sono comparse nuove stolpersteine, segno che nonostante il passare degli anni, la fiamma del ricordo arde ancora possente e che nessuno potrà mai scordare cosa è accaduto quando l'umanità intera si era voltata dall'altra parte.