Ramses II il grande è considerato il più famoso di tutti i faraoni dell’Antico Egitto. È stato il terzo sovrano della diciannovesima dinastia e regnò dal 1279 a.C. al 1213 (o 1212) a.C., cioè per un periodo lunghissimo (circa 67 anni).
Ramses II viene spesso considerato il più grande faraone del Nuovo regno, che andò dal 1550 a.C. al 1070 a.C. circa e fu il periodo di massimo splendore dell'antico Egitto.
Ramses II nacque nel 1304 a. C. da una famiglia di militari. Il principe apparteneva alla XIX dinastia imperiale del Nuovo Regno, appunto, e venne alla luce in un periodo turbolento per l’Egitto dopo il fallito tentativo del faraone Akhenaten, o Amenhotep IV, di imporre Aton come divinità unica sostituendolo alla antica religione egizia che venerava molte divinità.
Secondo diverse ipotesi, Ramses II sarebbe famoso per essere stato il faraone che si era opposto a Mosè e che non avrebbe voluto concedere la libertà al popolo ebraico ridotto in schiavitù, così come viene narrato dal Libro dell'Esodo. Per altri storici, invece, il ruolo sarebbe stato ricoperto dal figlio Merenptah. Non abbiamo però una risposta definitiva, sia perché il nome di Ramses II non viene citato nella Bibbia (o nella Torah, la prima parte della Bibbia ebraica), sia perché i ricercatori non hanno mai trovato documenti che raccontino il celebre Esodo dall'Egitto.
Facciamo allora un passo indietro e vediamo cosa si conosce con certezza. Gli uomini della nobile famiglia di Ramses II erano per tradizione militari; il nonno era il capo degli arcieri imperiali e il padre, Ramses I, fu nominato primo ministro dal suo ex-commilitone Horemheb, l'ultimo faraone della XVIII dinastia, e più tardi salì al trono.
Il nostro Ramses però era più abile come diplomatico che come guerriero e questo lo portò a stipulare il primo trattato di pace internazionale di tutti i tempi con gli Ittiti, i bellicosi vicini con cui gli Egiziani erano in lotta da generazioni.
L’accordo garantì decenni di pace e prosperità, in tutto il Medio Oriente e non solo in Egitto ed era molto avanzato: prevedeva il principio di mutua difesa in caso di attacchi esterni e l'estradizione dei prigionieri.
Ramses II già prima di essere incoronato, a soli 25 anni, sposò Nefertari la prima di molte mogli e concubine, ma per sempre la più amata. Nefertari era intelligente e colta oltre che bella: infatti sapeva leggere e scrivere, cosa allora molto rara per una donna, e anche lei era un’abile diplomatica che “lavorava” fianco a fianco con il marito come una moderna regina.
Le testimonianze ci dicono che il faraone aveva reali legami di affetto con i membri della sua numerosa famiglia (ha avuto un centinaio di figli) e con le sue mogli, a partire appunto da Nefertari che è spesso raffigurata con lui (come nella bellissima ed enorme statua a guardia del complesso di Abu Simbel), oltre ad avere una meravigliosa tomba personale nella Valle delle Regine.
In un’epoca in cui non era usuale dare rilievo ai figli perché si temevano le pretese al trono e i patricidi nelle case reali erano all’ordine del giorno, Ramses invece esibiva volentieri tutta la famiglia dando vita per primo a una specie di Royal Family (tipo quella inglese oggi seguita da tutto il mondo con grande entusiasmo) e voleva che diventasse un punto di riferimento per il popolo egiziano.
L’immagine di Ramses II e della sua famiglia, ritratta sui templi e su statue gigantesche, o il cartiglio con i geroglifici che indicano il suo nome, non solo sugli edifici costruiti da lui, ma anche sui monumenti voluti dai suoi predecessori (era usanza comune allora ma lui li faceva incidere più in profondità di tutti gli altri perché fossero più evidenti), è ancora molto diffusa in tutto l’Egitto.
Ramses II fu anche un grande costruttore per i posteri. Il nostro faraone, infatti, fece costruire più templi e monumenti di qualunque altro sovrano prima e dopo di lui perché il lungo periodo di pace, determinato dall’accordo con gli Ittiti, garantì al Paese una fase di sviluppo e di prosperità che consentì di investire grandi risorse nella costruzione di opere pubbliche.
Ramses II voleva, in primo luogo, assicurarsi di non essere dimenticato dopo la morte e ha sicuramente raggiunto il suo scopo visto che, ancora oggi, oltre 3.000 anni dopo, il suo regno è famosissimo. Ma voleva anche, per la prima volta in Egitto, raffigurare un faraone (e la sua regina Nefertari) nei panni della divinità.
Ramses si considerava infatti non una emanazione del divino in terra come i suoi successori ma un dio vero e proprio e come tale voleva essere visto dal popolo.
Ramses II era alto quasi 185 cm, molto più della media dell'epoca, e aveva i capelli rossi, una caratteristica davvero rara in Egitto. Il suo aspetto fisico, ricostruito dai ricercatori grazie alle analisi sulla sua mummia custodita al Museo Egizio del Cairo, contribuì ad alimentare la leggenda della sua natura sovra-terrena. Aveva inoltre avuto molti figli dalle sue mogli e concubine (circa 50 maschi e 50 femmine) e, soprattutto, visse molto più a lungo dei suoi contemporanei e morì a circa 90 anni. Ora forse non ti sembrerà un'età così eccezionale, ma considera che all’epoca la vita media si aggirava intorno ai 40 anni.
Ramses II fu appunto un faraone molto longevo e morì solo nel 1213 a.C. Non si conoscono molti dettagli su quel giorno, ma si sa che la notizia della sua morte si diffuse presto in tutto il regno. Furono quindi celebrati i consueti riti della mummificazione e il suo corpo fu poi deposto in una grande tomba nella Valle dei Re.
I sarcofagi e il tesoro del corredo funebre, che secondo gli Egizi doveva accompagnare il defunto nell'al di là, erano molto preziosi. E proprio per questo motivo, la tomba venne saccheggiata pochi anno dopo la morte del sovrano. Il corso dei millenni e i diversi fenomeni naturali, come le alluvioni, hanno poi danneggiato ulteriormente il luogo, ma sono ancora visibili alcune decorazioni sulle pareti che ritraggono diverse scene o capitoli dei testi religiosi dell'Antico Egitto.
FONTI: la storia di Ramses II ci è stata raccontata uno dei maggiori egittologi viventi, l’inglese Toby Wilkinson, nell’ambito della XX edizione del Festival Internazionale della Storia, èStoria, che si è svolto a Gorizia dal 20 al 26 maggio scorso; Treccani.it