I ricercatori dell’Università dell’Alabama hanno usato le tecniche dell’archeologia spaziale per scoprire se, in Egitto, ci siano ancora delle piramidi nascoste. Un satellite in orbita a 700 km di quota ha scattato migliaia di foto del terreno usando la tecnica dei raggi infrarossi: i mattoni di fango utilizzati dagli antichi Egizi sono molto più densi della terra che li circonda e questo li ha resi distinguibili.
Risultato: in Egitto, nella zona di Saqqara (30 km a sud del Cairo) e di Tanis (a nord-est del delta del Nilo) ci sono almeno 17 piramidi ancora interrate, più di 1.000 tombe e 3.000 tracce di antichi insediamenti umani.
Grazie alle foto del satellite la forma di case, templi, tombe e strade di migliaia di anni fa è tornata visibile fino ad oggetti che misurano meno di un metro di lato. Nella città di Tanis, per esempio, che è disseminata di tombe sotterranee, con questa tecnica è stata riportata alla luce una casa di 3.000 anni fa.
E non è tutto: i siti rilevati finora sono i più superficiali. Infatti pare che ne esistano altre migliaia sotto i detriti che il Nilo ha trasportato nei millenni.