I Bronzi di Riace sono due statue di bronzo realizzate intorno al V secolo a.C e ritrovate presso la località calabrese di Riace in un eccezionale stato di conservazione. Le due opere rappresentano uno degli esempi più famosi di arte greca del Mediterraneo e ben testimoniano la "perfezione delle forme" raggiunta dagli scultori di quell'epoca (l'Età Classica).
Dall'VIII secolo a.C. il Sud del nostro Paese vide fiorire importanti colonie greche (la cosiddetta Magna Grecia) che in più di un caso potevano rivaleggiare per splendore e ricchezza con le grandi città della Madrepatria.
Il Mezzogiorno italiano è pieno di vestigia e reperti che ricordano gli sfarzi di quell'epoca (la Valle dei templi ad Agrigento, le rovine di Paestum, i teatri di Taormina e Selinunte ecc...), ma poche opere d'arte ci sono giunte conservate e intatte come i mitici Bronzi di Riace.
Come avvenuto per molti dei ritrovamenti più importanti, il caso ha giocato un ruolo fondamentale. Fu infatti un fotografo subacqueo amatoriale, Stefano Mariottini, a scoprire le due statue depositate sul fondo del Mar Ionio.
Era il 16 agosto 1972 e Stefano stava facendo un'immersione a largo della costa di Riace, paesino in provincia di Reggio Calabria. Ad un tratto si accorse che a circa 8 metri di profondità qualcosa di molto simile ad un braccio affiorava dal fondale.
Le autorità, allertate, si misero al lavoro per il recupero di quelle che poi si rivelarono essere due statue di bronzo ancora perfettamente conservate. Le operazioni di "salvataggio" di questi meravigliosi reperti però non mancarono di grossolani errori (a partire dall'utilizzo di strumenti poco adeguati), tanto che ci si dimenticò un pezzo di statua sulla spiaggia!
Dopo il recupero, le due statue vennero inviate a Firenze per un meticoloso restauro che durò ben 5 anni, dal 1975 al 1980. Questo però non fu che il primo di una serie di "ritocchi" che nel tempo hanno riportato i Bronzi all'originaria bellezza.
I Bronzi di Riace nascondono ancora molti segreti. Molte teorie ipotizzano l'identità dello scultore e dei personaggi raffigurati, nonché il modo in cui le sculture siano arrivate sul fondo del mare di Riace, ma al momento gli studiosi non hanno ancora trovato risposte universalmente accettate.
Per ora si sa che le due statue, chiamate A e B, rappresentano rispettivamente un guerriero oplita (un soldato di fanteria) e un re guerriero, sono quasi certamente state scolpite dal medesimo Maestro e vennero realizzate intorno al V secolo a.C., un periodo cruciale per la civiltà occidentale (Guerre Persiane e Guerra del Peloponneso).
La materia delle sculture è bronzo poco spesso, con dettagli in argento, rame e calcite. La tecnica di lavorazione della materia si basò su di un sistema piuttosto complicato denominato fusione a cera persa diretta.
In epoca romana il Bronzo B fu danneggiato con la rottura del braccio destro, del quale fu poi eseguita una seconda fusione dopo averne fatto un calco fedele. Per il resto le statue ci sono pervenuto esattamente come furono scolpite originariamente.
Visita il sito www.bronziriace.it