Ben prima di essere il giorno del compleanno del figlio di Dio, il 25 dicembre era la data in cui gli antichi Romani celebravano il Sole e la sua rinascita dopo il buio dell'inverno. L'albero, il vischio e persino il nostro generoso amico vestito di rosso sono invece il risultato di un fantastico mix di antiche credenze pagane e cristiane.
C'è poco da stupirsi: nella loro lunga storia, le religioni hanno finito a volte per mescolarsi fra loro. E, che crediate in Dio, Allah o Jahve, negli insegnamenti del Buddha, negli spiriti della natura come gli indios o in Ganesh, il dio indù con la testa di elefante, fate comunque parte della grande famiglia di oltre 5 miliardi di persone che ha fede in almeno un dio.
Mircea Eliade, uno dei più grandi studiosi di religioni, diceva che il sentimento religioso fa parte dell'uomo: in pratica, esiste da quando esistiamo noi. Ma perché ne sentiamo il bisogno?
Tutto è cominciato da una serie di domande. Domande difficili, quelle che l'uomo si pone da sempre e che probabilmente vi siete fatti anche voi: “Chi ci ha creato?” e “Dove andiamo a finire quando moriamo?”. Per la religione la risposta è semplice: Dio.
“Pensiamo a un uomo o a una donna della preistoria. Svolgendo le loro attività quotidiane, si accorgono di una cosa: che quello che fanno non dipende del tutto da loro. Qualcosa sfugge sempre al loro controllo: è qualcosa di misterioso, che non potranno mai conoscere e dominare. A un certo punto, cercano di dare un volto a questo mistero e di mettersi in rapporto con esso: la religione nasce forse in questo momento”, spiega Natale Spineto, che la Storia delle religioni la insegna all'Università di Torino.
Su quanti e quali volti abbia questo Mistero, però, ogni fede ha la sua versione. Tant'è che oggi nel mondo si contano più di 30mila religioni, dottrine, credenze, sette e culti tribali. Ci credereste? In Italia, secondo gli ultimi dati diffusi dal Centro Studi sulle Nuove religioni (Cesnur), ne vengono praticate ben 854 diverse. In generale, le due più gettonate sono il cristianesimo e l'Islam: ma prima della nascita di Gesù e Maometto, gli uomini in cosa credevano?
Gli antichi consideravano “divino” tutto ciò che, in Natura, non riuscivano a spiegare: la Pioggia, il Cielo, il Mare. Per questo le prime grandi civiltà della storia erano politeiste (una parola che viene dal greco polis “molto” e teos “dio”): credevano cioè nell'esistenza di tanti dèi quanti erano gli aspetti “magici” del mondo intorno a loro.
Gli Egizi, per esempio, fin dal 2500 a.C. veneravano il Sole, che con il suo calore e la sua luce rendeva possibile la vita e governava ogni parte del mondo: lo chiamavano Ra.
Per i Sumeri, già nel 3400 a.C. la dea più importante era Inanna, che rappresentava la fecondità della Terra e degli uomini. Spesso anche gli antichi dèi greci (che i Romani scopiazzarono a partire dal VI secolo a.C.) erano legati alle forze della Natura: se cadeva un fulmine i Greci credevano che a lanciare il fulmine fosse stato Zeus, il padre di tutti gli dèi.
Secondo le popolazioni germaniche e scandinave, il tuono era invece opera di Thor: 5mila anni fa, infatti, veneravano come un dio quello che oggi è un supereroe biondo, armato di martello che protegge l'umanità nei film.
Insomma: gli dèi erano molto potenti e per questo gli antichi ne avevano paura. “Per accattivarsi le potenze soprannaturali ci si spingeva persino a sacrificare loro esseri umani”, dice Gerhard Staguhn, un giornalista tedesco che sull'argomento ha scritto il libro “Breve storia delle religioni”.
I religiosissimi Etruschi (VIII – I secolo a.C.), terrorizzati al pensiero di deludere gli dèi, ce la mettevano tutta per interpretarne i messaggi. I migliori in questo campo erano gli aruspici, particolari sacerdoti col cappello da mago Merlino, che si occupavano di “leggere” il volere divino nel fegato degli animali sacrificati.
Ma nella storia delle religioni ci sono state anche persone che Dio dicevano di averlo incontrato: come Mosè, Maometto e Gesù. Le rivelazioni che Jahve, Allah e Dio affidarono loro, messe per scritto diventarono le “sacre scritture” dell'ebraismo, dell'Islam e del cristianesimo, le tre grandi religioni monoteistiche (dal greco monos “unico” e teos “dio”, cioè “che crede in un solo Dio”). Nel caso dell'induismo, la terza religione più praticata al mondo, furono invece i rishi (i saggi veggenti dell'antica India) a comporre, intorno al 1500 a.C., i quattro libri sacri degli indù: i Veda. Fateci caso: nonostante le differenze, tutte le religioni alla fine si somigliano nei principi di base. Ecco perché non ha davvero alcun senso odiare chi ha una fede diversa dalla nostra. In fondo, in qualsiasi Dio crediamo (ma anche se non ci crediamo), ciò che conta è l'amore che mettiamo in ogni nostra azione.
EBRAISMO
Numero di fedeli nel mondo: 14 milioni
L'ebraismo è la più antica delle religioni monoteiste. Si dice che il primo uomo a credere in un solo Dio fu Abramo, un pastore nomade, con cui il Signore strinse un'alleanza circa 4mila anni fa. Ma, secondo gli ebrei, intorno al 1250 a.C. Dio, che loro chiamano Jahve, decise di rinnovare quell'alleanza con tutto il popolo ebraico. Lo fece in Egitto, sul monte Sinai: qui incontrò il loro Maestro, Mosè. I patti erano chiari: la salvezza e la prosperità nella Terra Promessa, in cambio del rispetto dei comandamenti. Da allora gli Ebrei sanno di dover osservare in modo rigoroso la legge di Dio, contenuta nella Torah, il più importante dei loro testi sacri. E aspettano ancora l'arrivo del Salvatore, il Messia che porterà la pace universale nel mondo.
CRISTIANESIMO
Numero di fedeli nel mondo: 2,2 miliardi
Secondo i Vangeli (i libri sulla vita di Gesù, scritti dai suoi apostoli), 753 anni dopo la fondazione di Roma, a Betlemme (Palestina) nacque un bambino speciale. L'arcangelo Gabriele ne aveva annunciato l'arrivo alla madre, Maria, spiegandole che il piccolo era il figlio di Dio. Gesù, questo il suo nome, predicò fino alla morte l'amore di Dio per gli uomini e molti discepoli lo seguirono: nacque così il cristianesimo. Ma non tutti i cristiani la pensano allo stesso modo, riguardo ad alcuni aspetti della dottrina. Così col tempo si sono divisi in varie correnti: ci sono i cattolici, che riconoscono il papa di Roma come loro guida, i protestanti, gli anglicani e gli ortodossi. E cristiani sono anche, tra gli altri, i testimoni di Geova, i Mormoni e i Quaccheri.
ISLAM
Numero di fedeli nel mondo: 1,5 miliardi
L'Islam (parola che in arabo significa “sottomesso a Dio”) è la più giovane delle tre grandi religioni monoteistiche: è stata fondata nel 610 d.C. da Maometto, un carovaniere scelto da Allah per diffondere le sue rivelazioni e convertire al monoteismo gli Arabi, all'epoca politeisti. Queste rivelazioni furono raccolte nel Corano, il libro sacro dell'Islam: compito di ogni buon musulmano è rispettare le sure, cioè i 114 capitoli in cui è diviso. I musulmani si riuniscono nelle moschee e pregano rivolti verso Mecca (Arabia Saudita), la città santa dove si trova il loro più importante santuario, la Kaaba. È qui che, secondo quanto prescritto dalla loro religione, devono andare in pellegrinaggio almeno una volta nella vita.