È regina d'Egitto da quando aveva 18 anni. È intelligente, colta e ambiziosa. Secondo alcuni anche molto pericolosa. Con un filo d'ansia, sono arrivata ad Alessandria d'Egitto per intervistare Cleopatra VII Tea Filopatore, regina dell'Alto e del Basso Egitto. È un momento delicato: il suo esercito e i soldati di suo marito, il generale romano Marco Antonio, sono stati da poco sconfitti nella battaglia navale di Azio (2 settembre 31 a.C.) dagli uomini di Ottaviano, il figlio adottivo di Giulio Cesare.
Mi dispiace disturbarla, so che è un periodaccio. Una donna come lei non è certo abituata a perdere...
«Sono cresciuta tra omicidi, tradimenti e intrighi di palazzo. Ho un carattere forte e so rialzarmi, quando cado. Non sono preoccupata per me, ma per il mio uomo. Siamo riusciti a fuggire mentre i nostri uomini morivano ad Azio, ma da allora Marco Antonio non è più lo stesso. È depresso e apatico: come faremo, quando Ottaviano arriverà qui, a completare ciò che ha iniziato?».
Ma non capisco: perché Ottaviano le ha dichiarato guerra?
«Ottaviano odia Marco Antonio, perché vuole governare da solo su Roma. Ma ha preferito dichiarare guerra a me, perché sono una donna e non sono romana. Mi ha accusata di aver stregato Antonio... Di questi tempi, non è facile per una donna ricoprire un ruolo di comando».
Mi creda, non sarà facile neppure fra duemila anni... Ma lei com'è riuscita a raggiungere una posizione così importante?
«Sono figlia del faraone Tolomeo XII. E in Egitto le donne possono salire al trono, anche se solo come mogli dei loro fratelli. Per prendere il comando, quando nel 51 a.C. mio padre morì, ho dovuto sposare il mio fratellino, Tolomeo XIII».
Era piuttosto giovane: come ha fatto a guidare da sola uno Stato tanto grande e ricco?
«Ho scelto di collaborare con i Romani e di usare intelligenza e diplomazia. Mi sono preparata a questo ruolo fin da bambina, studiando come una matta: adoro la retorica, la geometria, l'aritmetica, l'astronomia e la medicina. Ho letto poemi, tragedie e commedie greche, so dipingere, suonare la lira, cantare e andare a cavallo. Ma soprattutto conosco le lingue: 8, tra cui il greco, il copto e il latino. Non sono bella come dicono, ma quanto a cultura non mi batte nessuno! Ed è con il mio modo di parlare che conquisto chi mi sta di fronte...».
Eh già, persino un duro come il dittatore romano Giulio Cesare non le ha resistito...
«Ehhhh, avevo 22 anni quando ci incontrammo. Ero accampata con un esercito di mercenari sulla frontiera orientale dell’Egitto: volevo riconquistare il regno con la forza, dopo che mio fratello mi aveva cacciata. Invece arrivò Cesare... Era sbarcato ad Alessandria d'Egitto il 2 ottobre del 48 a.C. per sistemare alcune grane politiche e si offrì di risolvere la nostra lite. Ero giovane e ardita: temevo le spie di mio fratello, così mi presentai a lui di notte, nascondendomi dentro a un tappeto arrotolato. Che faccia ha fatto, quando sono sbucata da lì... Poi parlammo fino all'alba».
E da allora fu lui a difenderla. E, quando Tolomeo reagì con le armi, lo uccise, diventò Signore d'Egitto e nominò lei regina. Vero?
«Sì. Era il 47 a.C.: in primavera partimmo per un viaggio sul Nilo, per mostrarci ai nostri sudditi. Fu quasi una luna di miele: quando tornammo ad Alessandria, aspettavo nostro figlio, Tolomeo Cesare. Tre anni dopo, Giulio venne assassinato a Roma, da un gruppo di congiurati».
Una storiaccia... Ma nel 41 a.C., su un altro fiume, trovò di nuovo l'amore...
«Ma lei sa proprio tutto! Alla foce del Cidno incontrai per la prima volta il generale romano Marco Antonio. Aveva bisogno del mio aiuto per attaccare il regno dei Parti. Ormeggiò la sua flotta a Tarso e mi convocò: giunsi su uno spettacolare battello dalla prua dorata e le vele color porpora, sdraiata sotto un padiglione ricamato d’oro. Poi organizzai per lui un banchetto, illuminato da centinaia di fiaccole: la nostra intesa fu immediata. Ed è rimasta tale, tra alti e bassi, 3 figli e il matrimonio. Solo ora, con Ottaviano alle porte, sento spegnersi la speranza...».
APPROFONDIMENTO - LA MORTE DI CLEOPATRA
Quando seppe che Antonio si era suicidato credendola morta, Cleopatra, chiusa nel suo mausoleo, si tolse la vita facendosi mordere da un serpente velenosissimo. Con lei morì anche il regno: l'Egitto era il più ricco degli Stati ellenistici nati dalla divisione del grande impero di Alessandro Magno fra i suoi generali. Era retto da una monarchia ed era autonomo, anche se vassallo di Roma. Ma, con la scomparsa della sua ultima regina, venne trasformato in una provincia romana.
CARTA DI IDENTITA'
Nome: Cleopatra (dal greco, “gloria del padre”) VII Tea (“dea”) Filopatore (“che ama il padre”)
Professione: Signora delle due terre e ultimo faraone d'Egitto
Nata: ad Alessandria d'Egitto nel 69 a.C.
Morta: ad Alessandria d'Egitto, il 12 agosto del 30 a.C.
Causa di morte: suicidio
Figli: 4
Lingue conosciute: 8 , tra cui greco, copto e latino
Pregi: intelligente, simpatica, lungimirante, autonoma, con una volontà di ferro
Difetti: insolente e seduttrice
Passioni: gli scherzi, i giochi di parole, le lingue e la scienza
Segni particolari: il naso “importante”, ereditato dal padre