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Cinisca: la prima donna che vinse le Olimpiadi

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Cinisca: la prima donna che vinse le Olimpiadi
Wikipedia - pubblico dominio

Nell’antica Grecia, dove sono nati i concetti di ginnastica e sport, esistevano giochi riservati alle donne, erano gli “Heraia”, in onore della dea Hera. E La prima donna a essere inserita nell’albo delle Olimpiadi è Cinisca, vincitrice due volte della corsa dei carri nel 396 e 392 a.C

Cari ragazzi, Vi dice niente il nome Cinisca? Leggere queste righe vi sembrerà un po’ strano, ma forse vi aiuterà a capire qualcosa in più sul mondo e sulla sua storia. Che è poi la nostra storia. Sentir parlare, per voi, di differenze di trattamento tra maschi e femmine vi sembrerà una specie di scherzo, perché in Italia all’età vostra maschi e femmine sono uguali in tutto. Sì, certo: a voi maschietti resteranno antipatiche alcune ragazzine, così come a voi femminucce resteranno poco simpatici alcuni maschietti. Questo è normale, anche tra noi adulti. Ma proprio quando crescerete un po’ e inizierete a conoscere un po’ di cose, vi renderete conto che maschi e femmine, per ciò che concerne i diritti, non sono esattamente sullo stesso piano… E qui in Italia, da questo punto di vista, non siamo proprio i più sfortunati, e pian piano le differenze (sempre a favore dei maschi) si stanno (anche se lentamente) assottigliando. Ci sono molti Paesi nel mondo in cui le donne di diritti ne hanno pochissimi e a volte proprio nessuno. Sì, ragazzi, è giusto pensare positivo ed essere ottimisti, ma lo potete essere solo se conoscete la realtà delle cose. Che è quella che vi ho appena descritto, purtroppo. Anche qui in Occidente, oltre duemila anni fa le cose per le donne non è che andassero proprio benissimo. Anzi, andavano molto peggio di adesso.

LE DONNE NON POTEVANO PARTECIPARE A NIENTE, NEANCHE COME SPETTATRICI...

Sapete, tanto per fare un esempio, che le donne non solo non potevano partecipare alle Olimpiadi nella Grecia antica, ma non potevano neanche assistere alle gare. Come sapete, per ogni regola c’è sempre almeno un’eccezione. E ci fu anche in questo caso. Quindi andiamo a conoscere non la prima donna che poté assistere ai Giochi Olimpici, no; non solo la prima donna che vi poté partecipare, no; ma addirittura la prima donna che le Olimpiadi le vinse. Si chiamava Cinisca ed era di Sparta.

CINISCA: LA PRIMA DONNA CHE VINSE LE OLIMPIADI

Cinisca era la figlia dell’imperatore di Sparta Archidamo II e sorella dei sovrani spartani Agide II e Agesilao II. Era nata nel 440 a.C. Il suo nome, in greco, significa “cucciola” o “cagnolina”. Nel 396 a.C. partecipò alla novantaseiesima edizione delle Olimpiadi – Sparta tornava a parteciparvi dopo esserne stata bandita per 24 anni - nella corsa dei carri con quattro cavalli. E la vinse! Ma perché gli uomini la fecero partecipare se avevano stabilito che le donne non potevano farlo? Perché la corsa dei carri costituiva un’eccezione: il finanziatore della squadra partecipante poteva essere sia uomo che donna, con l’auriga che, quello sì, poteva essere solo maschio.

 

CINISCA FA IL BIS ALLE OLIMPIADI

La corsa dei quattro cavalli (tethrippon) era una delle gare più importanti delle Olimpiadi antiche. Vincerla significava ricevere onori per tutta la vita, essere trattati da eroi, quasi da divinità. E questo destino toccò anche a Cinisca, alla quale furono dedicate ben due statue, realizzate dal grande scultore Apelleas, nel sacro tempio di Olimpia. Ma non finì qui la gloria della giovane spartana. Quattro anni dopo, infatti, nel 392 a.C., vinse di nuovo le Olimpiadi nella stessa gara.

A SPARTA LE DONNE POTEVANO FARE ATTIVITÀ GINNICA...

La ragazza nobile, ricchissima e molto esperta nell’equitazione e nell’allevamento dei cavalli, aveva avuto la fortuna di nascere a Sparta, città in cui le ragazze e le donne, a differenza del resto della Grecia, potevano partecipare alle attività ginniche al pari dei maschi. Questo perché a Sparta fare attività fisica favoriva la sana costituzione dei bambini che esse avrebbero messo al mondo.

DUE STATUE E UNISCRIZIONE PER CINISCA NEL TEMPIO DI ZEUS

Oltre alle due statue, nel tempio di Zeus ad Olimpia fu apposta un’iscrizione che recitava quanto segue: “I re di Sparta sono mio padre e i miei fratelli; con un carro di cavalli dai piedi veloci Cinisca, vittoriosa, ha eretto questa statua. Io dichiaro di essere l’unica donna in tutta la Grecia ad aver vinto questa corona”. A Sparta, in un santuario chiamato “heroon”, le si tributava un culto riservato agli eroi soltanto, al pari dei re spartani. Nelle successive edizioni dei Giochi Olimpici, altre donne la vollero imitare e ci riuscirono. E’ il caso della spartana Eurileonide, che vinse la gara di corsa a due cavalli nel 368 a.C., delle regine ellenistiche Berenice I e della figlia Arsinoe II che vinsero nelle stesse gare nel 284 a.C. e nel 272, di Bilistiche nel 264 a.C.

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