Focus.it

FocusJunior.it

FocusJunior.itScuolaStoriaChi erano gli Inca? Conosciamo meglio i dominatori delle Ande!

Chi erano gli Inca? Conosciamo meglio i dominatori delle Ande!

Stampa

Abili artigiani ed instancabili lavoratori, gli Inca costruirono un vasto Impero nonostante il territorio ostile e "verticale" delle montagne andine

Insieme agli Aztechi e ai Maya, l'Impero Inca fu una delle civiltà precolombiane più importanti del Centro-America (prosperarono nelle attuali Perù e Bolivia) tra il XIII e il XVI secolo.

LE ORIGINI DELL'IMPERO INCA

La storia degli Inca affondano le proprie radici nell'agricoltura e nello sfruttamento delle risorse, seppur esigue, offerte dal territorio.

Nate come piccole tribù della costa peruviana, le popolazioni antenate degli Inca iniziarono a fondare piccole città e insediamenti lungo i numerosi fiumi della zona, arrivando a colonizzare gli altipiani nel cuore delle Ande, la catena montuosa che attraverso il Centro-Sud America (da qui l'aggettivo "andino" che spesso si affianca ad elementi tipici della cultura Inca).

Qui, gli Inca procedettero a trasformare il territorio ostile in una zona coltivabile e vivibile, livellando le asperità della roccia, incanalando corsi d'acqua e creando terrapieni su cui poter piantare culture e costruire case solide; tutto molto sorprendente, se si pensa all'arretratezza della tecnologia di cui disponevano!

L'espansione Inca si trasformò in un vero e proprio Impero quando, nel XV secolo, la grande città di Cuzco espanse il proprio dominio su tutta la regione.

Motivo della prosperità degli Inca, oltre alla già citata laboriosità del suo popolo, è da ricercare nel forte senso di reciprocità diffuso tra i vari starti della società andina: in pratica, pur con interessi e importanza diversi, gli individui delle città Inca cooperavano insieme, sia economicamente che in termini di forza-lavoro, per la costruzione di infrastrutture che migliorassero la qualità della vita (palazzi, strade ecc..) e accrescessero il benessere dell'intera città.

La proprietà privata era quasi sconosciuta, così come la moneta, e anche le terre da coltivare erano spesso redistribuite in base a criteri di produttività e di compenso per il proprio lavoro (ad esempio come pagamento per funzionari e soldati)

L'economia era quindi basata sul baratto, piccoli tributi religiosi in date prestabilite e scambio di prestazioni lavorative (Es: "Vuoi un chilo di patate? rifammi il tetto!).

LA SOCIETÀ

Il fatto che la collettività collaborasse in un complesso sistema di favori e ricompense, non significava che tutti erano uguali!

A capo della società vi era, ovviamente, il Re, il signore assoluto detto Inca (da qui il nome alla civiltà su cui regnava), che veniva venerato come un semidio e viveva nel lusso più sfrenato.

La divinità del sangue di re era così preziosa che per essere mantenuta, non era insolita che un sovrano sposasse la sua stessa sorella, così da preservare la purezza della stirpe.

Il re comunque poteva avere molte mogli e concubine, con il risultato che i figli regali erano molto numerosi e rendevano sempre complicate le fasi di successioni da un re all'altro. Sotto il re stavano nobili, che amministravano i possedimenti dell'Impero e si occupavano delle operazioni militari, e i sacerdoti, che nonostante la grande importanza, non erano esageratemente agiati, come invece accadeva in altre civiltà.

Il popolo e la servitù infine reggevano l'intero sistema, coltivando la terra (perlopiù patate, mais, peperoncini e quinoa), producendo fini utensili e vasellame pregiato, allevando lama e piccoli ovini e procurando la mano d'opera necessaria per grandi "opere pubbliche".

GRANDI VIE DI COMUNICAZIONI

Nonostante non conoscessero la ruota, gli Inca disponevano di una efficientissima rete stradale e grandi ponti di corda che collegavano città e grandi villaggi in modo da favorire i commerci e la diffusione di notizie anche da grandi distanze: 5500 km di strade permettevano ai messaggeri, seppur solo correndo, di coprire ampi in percorsi in poche settimane.

SCRITTURA E RELIGIONE

L'ascesa di una società così complessa avvenne in assenza di scrittura: censimenti, registri e documenti importanti venivano compilati tramite l'uso dei quipu, cordicelle colorate sulle quali i nodi rappresentavano numeri e oggetti di statistica.

Anche la religione serviva da "colla" per la società, poiché riti e sacrifici (raramente anche umani) servivano per creare legami tra persone della medesima condizione sociale.

Il Dio più importante era il Sole, di cui gli Inca si ritenevano diretti discendenti, anche se la Creazione del mondo era attribuita a Viracocha, un gigante spesso raffigurato con due bastoni nelle mani che avrebbe plasmato e distrutto varie generazioni di umanità.

FONTE: La Conoscenza Storica, De Bernardi-Guarracino

CATEGORY: 1