Giovanna d'Arco fu un'eroina francese che pur essendo donna, analfabeta e senza alcuna esperienza militare o nobili natali riuscì a risollevare una Francia praticamente sconfitta nella guerra contro gli inglesi. Il tutto, senza aver compiuto nemmeno 20 anni!
Giovanna nacque il 6 gennaio del 1412 a Domrémy in una famiglia di contadini della Lorena, una regione della Francia nord-orientale.
Negli anni della sua infanzia, il regno francese era dilaniato da quella che passerà alla storia come la Guerra dei Cent'Anni (1337-1453), un lunghissimo conflitto dove l'Inghilterra andò molto vicino a cancellare per sempre la Francia dalla mappa geografica. Quando Giovanna venne al mondo infatti, gran parte del Paese era in mano agli inglesi e ai loro alleati, i Borgognoni, e Carlo VII, il legittimo erede al trono francese, era stato escluso dalla successione per la corona.
L'infanzia di Giovanna d'Arco e le visioni
In questo mondo travagliato, Giovanna crebbe come una normale bambina di campagna. I suoi genitori, Jacques d'Arc e Isabelle Romée, pur essendo contadini, erano piuttosto benestanti - non tutti gli agricoltori erano braccanti poveri in canna - e papà Jacques era stato anche sindaco del paesino.
Intorno ai 13 anni, la giovane cominciò ad avere delle visione mistiche e si convinse che Dio le stesse parlando. Inizialmente la famiglia, come si può immaginare, non era molto propensa ad assecondare lo strano comportamento di Giovanna, ma la ragazza era ferma sulle sue intenzioni: Dio le aveva affidato una missione e questa missione era salvare la Francia.
Dopo un primo tentativo di fuga (fallito), nel 1429 Giovanna riesce finalmente a scappare di casa e mettersi in contatto con un capitano del Delfino. Ovviamente questo Delfino non era l'allegro cetaceo ma Carlo VII poichè questo era il titolo che veniva conferito all'erede al trono in attesa di essere incoronato.
Il capitano allora condusse Giovanna alla fortezza di Chinon, dove il Delfino stava rintanato per sfuggire ai suoi nemici. Qui Carlo incontrò questa strana giovane che affermava di portare con sé la volontà di Dio e dopo averla esaminata con l'aiuto di alcuni esperti (vescovi e chierici) si convinse che Giovanna d'Arco parlava in piena sincerità.
Secondo un aneddoto mai definitivamente confermato dagli storici, Carlo testò l'onestà della fanciulla con un trucco: quando Giovanna venne introdotta a palazzo, il Delfino si mischiò tra i cortigiani e fece parlare la giovane con un suo sostituto. Se l'inganno fosse riuscito, sicuramente la piccola profetessa doveva essere una ciarlatana!
Giovanna però si rese conto subito di non trovarsi di fronte al legittimo erede alla corona e quindi andò ad inginocchiarsi davanti al suo vero signore.
Conquistata la fiducia del futuro re, Giovanna d'Arco ottenne il permesso di guidare il permesso di mettersi alla testa di un esercito per liberare la città di Orléans dall'assedio inglese. Si trattava di un scelta coraggiosa perché se Orléans fosse caduta, l'ultima parte di Francia ancora libera sarebbe stata alla mercé degli invasori.
Bardata come un cavaliere dall'armatura sfavillante sul suo cavallo nero - qualcuno storse il naso nel vedere una donna vestirsi come un uomo - Giovanna infuse coraggio e speranza nel cuore dei soldati, che ora erano convinti di combattere con Dio dalla loro parte.
Quasi incredibilmente, nel maggio del 1429 Orléans venne liberata e Giovanna venne accolta come una trionfatrice. Poco dopo, a Patay, gli inglesi subirono un'altra cocente sconfitta e le leggende sulla pulzella di Orléans (in francese pucelle significa "vergine") cominciarono a diffondersi in tutto il Paese.
In questo clima di rinnovato vigore, il Delfino poté raggiungere Reims per farsi finalmente incoronare come autentico Re di Francia.
Dopo esser diventato Carlo VII cominciò a trattare con inglesi e Borgognoni per una sorta di tregua. Nel frattempo però Giovanna si cimentò in altre campagne militari minori ma l'amore che il popolo nutriva per lei cominciò ad attirare ire e invidie della Corte.
Anche re Carlo diventò più "tiepido" nei confronti della pulzella e pur riconoscendole un titolo nobiliare e uno stemma tutto nuovo per la sua casata - era assolutamente un evento unico per una famiglia di umili origini - di fatto lasciò Giovanna sola con una manciata di uomini a confrontarsi con gli attacchi inglesi.
Fu così che il 23 maggio nei pressi di Compiègne i Borgognoni riuscirono a catturare la giovane condottiera, la quale dopo una feroce resistenza dovette arrendersi ai suoi nemici. Ferita e conscia del suo destino, Giovanna venne portata dagli inglesi (che però sborsarono un'ingente somma per mettere le mani sul loro nemico numero uno), che la misero sotto processo nel 1431.
Intento degli inglesi era di screditare completamente la figura di Giovanna. Il tribunale ecclesiastico che la giudicò infatti cercò più volte di coglierla in fallo su dichiarazioni e comportamenti per poterla bollare come falsa profetessa ed eretica (ossia come una persona che rinnegato i principi cardine della Cristianità).
Giovanna d'Arco però riuscì a tenere testa al tribunale avverso fino all'ultimo, controbattendo punto su punto ad ogni accusa. Il suo destino però era ormai segnato e il processo si concluse con una condanna a morte per eresia.
Giovanna d'Arco morì così sul rogo il 30 maggio del 1431, ad appena 19 anni.
La guerra però non finì bene per gli inglesi, che dopo altri decenni di scontri vennero ricacciati in mare definitivamente nel 1453.
Giovanna poté così diventare una figura storica non solo per la Francia, ma per tutta l'Europa continentale. Perfino la Chiesa si mosse per riabilitare il suo onore macchiato dal processo-farsa che l'aveva mandata sul rogo e nel 1920 Giovanna d'Arco venne dichiarata Santa.
FONTI: La conoscenza storica, De Barnardi-Guarracino; Focus, Treccani.