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Che cos’è il magico quadrato del Sator?

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È un enigma ancora non risolto: perché su alcuni reperti archeologici è inscritto un testo con la parola SATOR?

Nel borgo medievale di Campiglia Marittima (provincia di Livorno), nel cimitero medievale de La Pieve risalente al secolo XII, esiste uno dei pochi esemplari esistenti in Italia del Quadrato del Sator, o Quadrato magico. Con una particolarità: il quadrato magico di Campiglia Marittima Con una particolarità: il quadrato magico di Campiglia Marittima non è di cinque parole disposte su cinque righe come nella maggior parte degli altri casi, ma su tre.  

COSA C'È SCRITTO NEL QUADRATO DEL SATOR?

Nel quadrato sono riportate queste parole: Sator arepo tenet opera rotas. Sono sempre le stesse parole in ogni luogo dove si trovi il quadrato magico: Italia, Francia, Spagna, Inghilterra, Ungheria e altri Paesi europei. Ebbene, in secoli di studi e interpretazioni, ancora non si è arrivati a concordare sul significato di queste parole. Esistono solo possibili interpretazioni da parte degli studiosi.

Ma qual è la particolarità del Quadrato magico? Sovrapponendo una parola all'altra si ottiene una frase palindroma, cioè che rimane identica letta in qualsiasi verso.

Le parole del Quadrato magico del Sator si possono leggere allo stesso modo in orizzontale (dalla prima alla quinta riga) o in verticale (dalla prima alla quinta colonna), o in orizzontale dalla quinta riga alla prima (da destra verso sinistra) o in verticale (dal basso in alto) dalla quinta alla prima colonna. Alcuni studiosi pensano che sia una specie di scongiuro per prevenire disgrazie o una sorta di formula magica per guarire da un male o per superare qualche difficoltà. La parola sator significherebbe Dio (il creatore), mentre tenet significherebbe domina o “regge”, rotas opera significa “le opere del creato” e arepo, parola probabilmente proveniente dalla lingua celtica, significa “aratro”.

Credits: Wikipedia Commons

LE VERSIONI DEGLI STUDIOSI

Una è questa: “Dio domina e regge le opere del creato e ciò che la terra produce”. Un'altra: “Il seminatore sul suo carro dirige le ruote”. Un'altra: “Il seminatore che giudica dirige con cura le ruote”. Un'altra: “Dio dirige e giudica l'intero universo”. E ce ne sarebbero altre ancora. Secondo alcuni altri studiosi, il Quadrato del Sator sarebbe diventato nel Medioevo una sorta di sigillo dei Cavalieri Templari.

L'esemplare più antico del Quadrato del Sator fu scoperto nel 1925 a Pompei, e quindi risalirebbe a circa duemila anni fa (Pompei fu sepolta dall'eruzione del Vesuvio nel 79 dopo Cristo). A Pompei, e risalente alla solita epoca, ne fu scoperto un altro una decina d'anni dopo il primo.

Tante le possibili spiegazioni, quindi. Ad esempio che Dio regge il cielo, ossia è il re dei cieli, e l'uomo è il solo responsabile di ciò che accade sulla terra. Oppure che Dio manovra le stelle dell'universo come l'uomo manovra le opere della terra (l'aratro). Insomma, è sempre una specie di colpo al cuore entrare in una cattedrale e vedere il Quadrato del Sator. Un'emozione per qualcosa che sa di magico e di misterioso, di qualcosa che si sa essere molto, molto importante e che non si può spiegare. E la mente vola cercando di capire, immaginando i tanti misteri, i tanti segreti, le storie occulte e magnifiche dietro quell'iscrizione.

IL QUADRATO DEL SATOR IL EUROPA

Il Quadrato magico del Sator lo possiamo trovare in varie parti d'Europa, che possono sembrare molte ma in realtà non lo sono, almeno rispetto al numero di cattedrali, resti archeologici di ogni tipo e insediamenti di varie epoche che esistono nel Vecchio Continente.

Dove si possono ammirare?

Ce ne sono a Roma, a Cirencester in Inghilterra, nel castello di Rochemure, a Oppède, a Puy-en-Velay, nella cappella di Saint-Claire, a Siena, a Collepardo (Frosinone), a Santiago di Compostela, ad Altofen in Ungheria, a Riva San Vitale in Svizzera, a Sermoneta (Latina), ad Aosta, ad Ascoli Satriano (Foggia), a Capestrano (L'Aquila), ad Arcè (Verona), a Ficarra (Messina) e altri ancora.

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