Ebbene sì, come ha riportato l'articolo della rivista online Haaretz, The Anne Frank House ed Every Media hanno deciso di realizzare un video-diario di Anne Frank, un nuovo modo di far conoscere ai ragazzi di tutto il mondo la storia della vita di Anne tra il 1942 e il 1944, quando a solo 14 anni ha vissuto in clandestinità, insieme ai suoi genitori Otto ed Edith, la sorella Margot, Auguste e Hermann van Pels, il figlio Peter e Fritz Pfeffer, in un appartamento di Amsterdam, in Olanda.
IL POTERE DI YOUTUBE
A interpretare il ruolo di Anne Frank, l’attrice olandese tredicenne Luna Cruz Perez che, con la sua interpretazione, è riuscita a cogliere in pieno lo spirito di Anne coinvolgendo ed emozionando lo spettatore.
La storia, ovviamente, è vissuta con i moderni mezzi e infatti viene raccontata attraverso i social: Anne filma infatti se stessa, come farebbe ogni adolescente di oggi, parlando della guerra e condividendo i suoi pensieri e sentimenti più profondi con i suoi follower. Il video-diario si conclude il 4 agosto 1944, quando Anne e i suoi parenti vengono arrestati.
Nei 15 episodi su YouTube viene raccontata la quotidianità di questa adolescente costretta a confrontarsi con la nuova realtà di isolamento forzato e di pericolo incombente. Prigioniera in un appartamento senza musica, senza amici e senza la possibilità di andare a passeggiare all’aria aperta e, i suoi commenti rivelano la paura, la tristezza e la solitudine che prova, ma allo stesso tempo tanti sogni e molte speranze per un futuro che purtroppo non arriverà.
UN'OCCASIONE PER RIFLETTERE
La storia di Anne Frank la possiamo confrontare con quanto sta accadendo oggi, nonostante la diversità della situazione e del periodo storico, mai come oggi in cui tutti siamo costretti a rimanere a casa per il coronavirus, assumono un significato ancora più intenso perché anche noi stiamo provando che cosa significa non poter essere liberi di uscire.
«Questa è la mia vita adesso, strana, eh? – dice la ragazza nel secondo episodio – Non ci posso credere davvero, ma è così» […]. «Quello che sta succedendo fuori sta diventando sempre più pericoloso. Ho paura di ciò che potrebbe accadere». Per diverse settimane non le è stato permesso di uscire, per non parlare andare a scuola. «Ho paura – dice mentre gli occhi le si riempiono di lacrime –. Ho pianto per mezz’ora ora. Mi sento semplicemente male».