Magari non l'avete mai sentito prima, ma Charles Perrault ha scritto molte delle fiabe che vi venivano lette quando eravate piccoli.
Noi ne abbiamo selezionate cinque tra le sue più famose: Cenerentola, Barbablù, Il Gatto con gli Stivali, Pollicino e Cappuccetto Rosso. Tutte storie famosissime che sono state ideate (o re-inventate) da questo intellettuale francese del XVIII secolo.
Charles Perrault, la biografia
Charles Perrault visse nella Francia di Luigi XIV, il cosiddetto "Re Sole". Nato nel 1628 da una famiglia della borghesia più ricca, Perrault studiò legge – come il padre, avvocato al Parlamento di Parigi – e grazie alle importanti amicizie strette nel corso degli anni, riuscì anche a ricoprire importanti incarichi statali. Il fratello Claude, architetto, ideò la facciata del Louvre, il famoso museo parigino.
La posizione agiata di Perrault gli permise di entrare in quel mondo che orbitava intorno alla Corte del Re, la più splendente di tutta Europa, dove nobili e cortigiani di dilettavano nella lettura e composizioni di testi letterari, soprattutto fiabe, molto di moda in quel tempo. Charles Perrault, scrittore colto e brillante trovò qui l'ambiente adatto per far circolare le sue storie.
Charles Perrault, le fiabe
Ben 200 anni prima dei Fratelli Grimm (altri grandi scrittori di favole), Perrault diede alla luce una raccolta di racconti e fiabe conosciuta come I racconti di mamma Oca in cui sono presenti tutte le sue più famose.
L'opera però non fu subito pubblicata a suo nome, ma venne attribuita al figlio Pierre, accusato di aver ucciso un suo amico durante un duello. Lo scrittore sperava che se le fiabe fossero piaciute alla Corte, il Re avrebbe trattato con clemenza quello che pensava essere l'autore di racconti così meravigliosi.
Le fiabe di Perrault sono storie semplici, dove personaggi e figure tratte dalla tradizione popolare (una principessa, un contadino, un gatto) devono risolvere un problema o affrontare un pericolo. Il finale della storia nasconde sempre un insegnamento per i lettori (la famosa morale).
1. Cenerentola
Di Cenerentola esistono moltissime versioni: ai giorni nostri quella più conosciuta è sicuramente quella della Disney, in cui la sfortunata ragazza, orfana di madre, riesce a sposare il principe.
In Italia, compare la prima volta nel 1634 nella fiaba dello scrittore napoletano Giambattista Basile, in cui la protagonista uccide la sua matrigna. Duecento anni dopo, Perrault ne elaborò una versione più "dolce" (Cendrillon) eliminando alcuni dettagli troppo aspri e crudi.
La sua Cenerentola è intelligente e altruista, mite e buona, e affronta con dignità le difficoltà della vita. Sembra poi proprio di Perrault l'invenzione della scarpetta di vetro.
L'obiettivo dell'autore era quello di ricordare che, nonostante le qualità che possiamo avere (bellezza, gentilezza, intelligenza), serve comunque un amico che ci aiuti a realizzare i nostri sogni (come la Fata madrina per la povera Cenerentola).
2. Barbablù
Inventata proprio da Perrault, Barbablù (Barbebleue, 1697) racconta la storia di un uomo dalla barba azzurra che uccideva tutte le sue mogli nascondendole in una stanza. L'ultima moglie, però, riesce a scappare grazie all'aiuto dei suoi fratelli.
L'insegnamento è quello di non lasciarsi guidare dall'eccessiva curiosità nelle proprie scelte. Fu proprio la curiosità, infatti, che portò l'ultima moglie vicino alla morte. Proprio per la sua furia omicida, negli anni il nome di Barbablù è stato dato come soprannome a diversi serial killer.
3. Il Gatto con gli Stivali
Il Gatto con gli stivali è una tra le più celebri fiabe europee di cui quella di Perrault è solo una delle versioni più conosciute.
La storia del gatto che aiuta il suo povero padrone a diventare ricco ha anche moltissime versioni cinematografiche e animate (una delle più recenti è quella del Gatto del film “Shrek”).
4. Pollicino
Pubblicata nel 1697, questa fiaba racconta le avventure del minore dei sette figli di un boscaiolo molto povero che fu abbandonato più volte insieme ai fratelli nel bosco.
La prima volta riesce a tornare a casa lasciando dei sassolini lungo il sentiero, ma la seconda volta - avendo lasciato briciole di pane - si perde e finisce nelle grinfie di un orco cattivo, goloso proprio di bambini. Con astuzia, riesce a scappare e a tornare dal padre sano e salvo e con molto denaro.
La trama è molto simile a quella di Hansel e Gretel dei fratelli Grimm, con l'orco al posto della strega. Una curiosità: Carlo Collodi, l'autore di Pinocchio, tradusse la fiaba in italiano con il titolo Puccettino.
5. Cappuccetto Rosso
Molti dei racconti di Perrault ebbero un grande successo, ma nel corso degli anni vennero "addolciti". Questo perché, in molti casi, non finivano molto bene. Ad esempio Cappuccetto Rosso, nella versione originale, non viene affatto salvata dal cacciatore, ma è invece divorata dal lupo perché si è fidata troppo di uno sconosciuto!
FONTE: Treccani