Intorno al 1450 (non esiste una data certa), nacque nel paese di Bassiano, vicino a Roma, un uomo che mise la tecnologia al servizio della cultura e cambiò per sempre il modo di diffondere e apprendere i più svariati saperi. Quest'uomo si chiamava Aldo Manuzio, ed ebbe per il suo tempo un impatto paragonabile a quello che Steve Jobs ha avuto ai nostri giorni (il professor Angelo Colombo, Curatore dell'esposizione Aldo Manuzio in Ambrosiana, lo ha infatti definito lo "Steve Jobs dell'Umanesimo").
Nel Quattrocento infatti, l'invenzione di Gutenberg stava ormai prendendo piede in tutta Europa, ma Aldo Manuzio fu il primo grande editore italiano a sfruttare appieno le potenzialità della stampa a caratteri mobili, producendo una serie di testi di altissima qualità sia per la fattura, sia per il valore letterario.
Ma andiamo con ordine.
UN UOMO DI LETTERE (IN TUTTI I SENSI)
Aldo Manuzio nacque da una famiglia benestante che gli permise di accedere a studi superiori e di spostarsi a Roma per completare la sua formazione.
Uomo dotato di spirito pratico, Manuzio fu però anche un uomo di grande cultura (iniziò a lavorare come precettore per famiglie nobili) che intrecciò rapporti con i più grandi pensatori dell'epoca, come Poliziano, Marsilio Ficino ed Erasmo da Rotterdam, che andò anche a vivere da lui per qualche tempo.
Aldo era uno dei pochi umanisti (così si chiamavano gli studiosi di lettere e testi antichi) a conoscere il greco antico, poiché all'epoca non era facile scovare testi in lingua originale e in molti si accontentavano delle traduzioni in latino, la lingua internazionale dei colti.
Una volta spostatosi nella cosmopolita Venezia, Aldo mise dunque a frutto la sua esperienza didattica e fondò con Andrea Torresani e Francesco Barbarigo (figlio del Doge, la più alta carica della città) una vera e propria società editoriale che rivoluzionò il modo stesso di concepire il testo scritto.
CARATTERI, TASCABILITÀ E QUALITÀ
Manuzio infatti rese il libro uno strumento di sapere molto più agile e accessibile: cambiò i caratteri gotici con quelli del corsivo, o italico, molto più leggibili, e modificò il formato del testo a 1/8 (un ottavo, quindi più piccolo), che risultava così essere molto più maneggevole rispetto ai libroni da leggìo che circolavano in quegli anni. Inoltre Aldo Manuzio ebbe l'intuizione di comprendere che in un mondo colto e frizzante come quello del '400/'500, i testi greci in lingua originale avrebbero avuto un successo clamoroso. E così fu!
Nel 1494 infatti, Manuzio diede alla luce la sua Grammatica Greca (che stupì tutti anche per la bellezza estetica del prodotto) e negli anni successivi si impegnò per pubblicare l'intera opera di Aristotele, che era il filosofo più studiato dell'epoca, ma di cui mancavano le opere originali. Come da previsione, questa iniziativa lo fece diventare il più famoso editore di tutta Europa.
L'impresa di Manuzio stampò anche numerose opere già conosciute e pubblicate da altri che però sbaragliavano la concorrenza per la qualità della fattura (magistrale ad esempio era l'armonia tra testo e immagini che apparivano nei suoi prodotti).
Si può dire pertanto che Manuzio trasformò i pesanti e ingombranti volumi dell'Antichità nei libri facilmente trasportabili e leggibili che tutt'oggi conosciamo.
D'ora in avanti dunque, quando leggerete un bel romanzo comodamente seduti sul tram senza bisogni di immense scrivanie o leggi, dite grazie ad Aldo Manuzio e al suo ingegno al servizio della cultura!
PRENDITI UN PO' DI TEMPO E GUARDA IL RACCONTO DELLA VITA DI ALDO MANUZIO DA PARTE DEGLI ESPERTI DELL'ACCADEMIA AMBROSIANA!