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FocusJunior.itNewsLibriAgatha Christie, la regina del “Giallo”

Agatha Christie, la regina del “Giallo”

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Il 15 settembre 1890 nasceva la scrittrice di libri gialli più famosa di sempre. Conosciamo meglio la vita fuori dal comune della "mamma" di personaggi iconici come il detective Poirot e Miss Marple

Siete appassionati di trame intricate, delitti irrisolvibili e colpi di scena mozzafiato? Allora non potete non conoscere Agatha Christie, la "signora del crimine" che ha scritto - è il casi di dirlo - la storia dei libri gialli.

I suoi personaggi - il belga Hercule Poirot e Miss Marple i più conosciuti - sono diventate vere iconiche del genere e capolavori come Dieci Piccoli Indiani o Assassinio sull'Orient-Express sono entrati così a fondo nell'immaginario collettivo da ispirare numerose serie e adattamenti cinematografici.

Insomma, Agatha Christie ha rappresentato davvero un punto di svolta per la letteratura "poliziesca" e tutt'oggi esiste una fondazione recante il suo nome che si occupa di promuovere e tutelare il patrimonio artistico lasciatoci in eredità.

Ma chi fu in vita la signora del giallo? Scopriamolo insieme!

I PRIMI ANNI SEGNATI DA UN LUTTO

Agatha Mary Clarissa Miller nacque nel 1890 a Torquay, nel sud dell'Inghilterra dall'americano Frederick Alvah Miller e dalla britannica Clara Boehmer.

A detta della stessa scrittrice, Agatha trascorse un'infanzia serena che però venne turbata dalla morte del padre - morto in un incidente d'auto - quando aveva appena dieci anni. La madre Clara si trovò così a badare da sola ad Agatha e i suoi fratelli, Margaret e Louis.

Agatha e la famiglia si trasferirono allora dalla nonna materna, una donna intelligente e ricca di fantasia, dove la giovane venne educata dalla madre stessa (e alcune insegnanti private) e coltivò un certo talento per il canto e il pianoforte. In questi anni ovviamente sviluppò anche un grande amore per la lettura.

VIAGGI E GUERRA MONDIALE

Dall'adolescenza in poi Agatha viaggiò sempre molto, da Parigi all'Egitto - che ai tempi era molto "europea" per via dei grandi interessi economici che le potenze occidentali avevano in quei luoghi -  e ciò la mise in contatto con una moltitudine di persone, culture e situazioni da cui più tardi utilizzerà per popolare i suoi romanzi.

Negli anni '10 Agatha tornò in Inghilterra e conobbe Archibald Christie, un'ufficiale dell'esercito inglese di cui s'innamorò rapidamente. Nel 1914 però scoppiò la Prima Guerra Mondiale e i due si sposarono prima che il fidanzato partisse per la Francia. Sposando il suo "Archie", Agatha ne prese il cognome, come da usanza per l'epoca.

Mentre il marito combatteva i tedeschi al di là della Manica, Agatha non se ne stette con le mani in mano e prestò servizio come infermiera volontaria nell'ospedale di Torquay per curare i soldati feriti. Fu una forte esperienza - il lavoro, purtroppo, non mancava - che la segnò per sempre.

L'ESORDIO COME SCRITTRICE

Da sempre avida lettrice di romanzi polizieschi e ammiratrice di Sir Arthur Conan Doyle (il "papà" di Sherlcok Holmes), Agatha passava molto tempo a scrivere piccoli racconti e poesie. Così, a guerra ancora in corso, la Christie scrisse il suo primo romanzo, Poirot a Styles Court, dove faceva esordire Hercule Poirot, il celebre detective dai folti baffi e dall'intelligenza sopraffina. Questo personaggio era belga, come tanti dei soldati che Agatha aveva incontrato in ospedale dopo l'aggressione del Belgio da parte della Germania,

Le case editrici però non mostrarono subito grande entusiasmo per l'opera e si dovette aspettare il 1920 per la pubblicazione. Il romanzo piacque.

Terminata la guerra però Archie venne scelto come membro dello staff che doveva promuovere nel mondo l'Esposizione dell'Impero Britanico e dunque negli anni successivi - dove Agatha continuò a scrivere e pubblicare - la coppia, che nel frattempo aveva avuto una bambina, Rosalind, dovette spostarsi tra Sudafrica, Nuova Zelanda, Australia e Hawaii.

LA CRISI E LA SCOMPARSA MISTERIOSA

Il 1926 fu un anno molto particolare per Agatha Christie. Il marito infatti s'invaghì di una certa Nancy Neele e chiese il divorzio. Il 3 dicembre 1926, al termine di una furiosa litigata, Archie decise di lasciare la casa per il fine settimana e quella stessa sera Agatha sparì nel nulla.

Una lettera lasciata sulla scrivania diceva che si sarebbe recata nello Yorkshire ma la sua auto venne trovata vuota nei pressi di una cava di gesso. Agatha si era già guadagnata un discreto seguito e la sua sparizione destò grande curiosità tra il pubblico. Molti erano convinti che la donna si fosse suicidata per il dolore della separazione con il marito.

Dieci giorni dopo però, Agatha Christie venne rintracciata viva e vegeta in un albergo dello Yorkshire, dove si era registrata con il cognome dell'amante del marito. Quando le fu chiesto il motivo della sua fuga, Agatha mostrò segni di una forte amnesia, non ricordando nemmeno come fece ad arrivare fino a lì.

Ancora oggi non si è ben capito cosa accadde per davvero.

UNA NUOVA VITA

Dopo il divorzio, avvenuto nel 1928, Agatha passò un momento complicato, ma continuò la sua attività di scrittrice e si trasferì prima a Istanbul e poi a Baghdad. Proprio nella capitale irachen, Agatha conobbe un giovane archeologo, Max Mallowan, che sposò in seconde nozze. Mantenne però il cognome Christie per ragioni editoriali.

Intanto il bagaglio d'esperienze della scrittrice si arricchiva di nuove esperienze e nel 1934 venne pubblicato Assassinio sull'Orient-Express (il treno che collega Parigi a Istanbul e che Agatha Christie conosceva molto bene), uno dei suoi romanzi più famosi.

Ambientazioni e luoghi conosciuti di persona erano ricorrenti nelle sue opere. Quando nel 1939 s'innescò un nuovo conflitto mondiale, ad esempio, Agatha lavorava in una farmacia londinese e lì si fece una vera cultura su intrugli e veleni letali che poi utilizzò come armi del delitto nelle sue storie.

Trasferitasi a Winterbrook in quella che diventerà famosa come la "Winterbrook House", Agatha si stabilì definitivamente e da lì produsse la maggior parte dei suoi racconti, accumulando onorificenze e titoli meritori.

Morì per cause naturali nella sua abitazione il 12 gennaio 1976, all'età di 85 anni. I suoi libri sono stati tradotti in oltre 100 lingue e ancora oggi è una della autrici più lette del pianeta.

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