L'Unione Europea che conosciamo oggi, quella del libero passaggio di cittadini tra i Paesi Membri, di un'unico Parlamento e un'unica moneta ha dovuto percorrere parecchie tappe prima di raggiungere la forma attuale.
Uno dei momenti fondamentali per la realizzazione di questo sogno avvenne proprio in Italia nel 1957. Stiamo parlando dei Trattati di Roma, grazie ai quali i 6 Paesi promotori posero le basi per l'Europa unita!
All'indomani della fine del secondo, disastroso, conflitto mondiale, in molti pensarono che nel nuovo mondo dominato dalle superpotenze americane e sovietiche, l'Europa avrebbe avuto bisogno di un'unica voce per poter ritagliarsi un ruolo di primo piano sia in campo politico che in quello economico.
I leader più influenti del Vecchio Continente iniziarono allora a tessere una fitta rete di relazioni diplomatiche per realizzare una struttura sovra-nazionale (non legata quindi ad una sola nazione) che unisse sotto interessi comuni tutti gli stati europei.
Un primo passo fu l'istituzione della CECA, Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio, nel 1951. Quest'organo internazionale metteva in comune la produzione di acciaio e carbone di tutti i Paesi europei aderenti.
La CECA aveva dimostrato che era possibile unirsi per uno scopo comune e garantire il benessere a tutti i partecipanti. La Comunità europea era pronta per nascere!
Dopo una serie di conferenze che delinearono gli accordi generali e che videro la progressiva esclusione della Gran Bretagna (che voleva preservare il suo rapporto privilegiato con gli USA), i leader dei 6 Paesi promotori, Francia, Italia, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo e Germania dell'Ovest si trovarono a Roma per sancire la nascita di una nuova Europa.
Il 25 marzo 1957 quindi, nella Sala degli Orazi e dei Curiazi al Campidoglio di Roma, vennero firmati due Trattati:
Con i Trattati di Roma, i Paesi più industrializzati e potenti del Continente (eccetto la Gran Bretagna) si dotavano quindi di strumenti comuni per accrescere il benessere di tutti.
La strada per l'Unione Europea da quel giorno fu in discesa. Anche se, come sapete ascoltando il telegiornale o leggendo le notizie, da un po' di tempo alcuni movimenti politici, in Italia e in Europa mettono in discussione le conquiste dell'Unione Europea e si illudono che il ritorno alle monete nazionali e ai piccoli e poco influenti Stati indipendenti possano essere un vantaggio in un mondo sempre più interconnesso.