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“Essere al al verde”: perché quando siamo senza soldi diciamo così?

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“Essere al al verde”: perché quando siamo senza soldi diciamo così?
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Cosa c'entra il verde con il fatto di essere rimasti senza denaro? Ve lo spiega Focus Junior!

Nella lingua italiana, quando diciamo di "essere al verde", stiamo affermando di non avere più il becco di un quattrino. È un'espressione curiosa, perché il colore verde - che anzi è associato alla speranza - non ha nessuno collegamento diretto con la povertà.

Come nasce allora questo modo di dire?

ORIGINE ANTICA

L'espressione "essere al verde", deriva da un fatto che accadeva durante le aste pubbliche che il Magistrato del sale teneva a Firenze nel XVI secolo, quando il sale era una merce molto più preziosa di quanto non sia oggi. Per dare il via e lo stop all'asta si usavano come segnatempo delle candele che bruciavano.

La base di queste candele era verde: quando la fiamma arrivava a quel punto il tempo scadeva e non si potevano più fare offerte. Da questo fatto è nato il detto: sono al verde. Che vuol dire non posso più pagare (perché non ho soldi).

VERSIONE ALTERNATIVI

Secondo altri, invece, la frase "sono al verde" potrebbe derivare dal fatto che, anticamente, la fodera interna dei portafogli era verde. E diventava visibile quando il portafoglio del proprietario restava vuoto, senza banconote. Cioè al verde.

Un'ulteriore corrente di pensiero attribuisce l'origine del termine al gioco d'azzardo. Nei giochi di carte come il poker infatti, quando il giocatore ha perso fino all'ultima fiche - il caratteristico gettone che equivale ad una somma per la puntata - davanti si ritrova solo il tappeto del tavolo da gioco, che per tradizione nei casinò è di colore verde!

 

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