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Scuole nel mondo: come si studia negli altri Paesi?

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Paese che vai, scuola che trovi: ecco tradizioni, regole e curiosità sulle scuole di tutto il mondo.

Dopo mesi travagliati, la scuola è tornata anche quest’anno per accompagnare le giornate di milioni di ragazzi in tutto il mondo. Possiamo amarla o detestarla, ma la scuola riesce ad unire  gli alunni di ogni latitudine del pianeta nonostante la distanza e le differenze culturali. Ed è proprio il caso di dire “paese che vai, scuola che trovi” perché ogni paese ha il suo specifico approccio all’istruzione, anche se tutti quest'anno dovranno fare i conti con la delicata situazione sanitaria. Volete fare con noi questo viaggio attraverso le scuole del mondo? Allora partiamo, sperando presto di poter tornare alla normalità...

Le scuole nel mondo

La scuola "celebrativa" in Russia

In Russia la scuola inizia sempre il primo giorno di settembre, anche se si tratta di una domenica o di una data festiva. Questo particolare evento è chiamato “Giorno del Sapere” (in russo День Знаний) e coincide anche con l’inizio dell’autunno secondo il calendario meteorologico. Durante questo giorno viene suonata la “Prima Campanella” (Первый Звонок) che annuncia l’inizio degli studi per gli studenti di tutte le età e si contrappone all’ ”Ultima Campanella”, che il 25 maggio segna invece la fine della scuola.

La "puntualità" svizzera

In Svizzera le lezioni vengono interrotte alle 12:00 e riprendono alle 14:00 del pomeriggio per permettere ai bambini di mangiare con i propri genitori e riposarsi dopo la mattina passata a studiare. Esiste però una mensa speciale, pensata per i bambini che hanno entrambi i genitori impegnati per lavoro, chiamata Mittagstisch, in italiano letteralmente “pranzo”.

La scuola a turno in Brasile

In Brasile la scuola inizia alle 7:00 del mattino e, come accade in Svizzera, termina alle 12:00 per far pranzare i bambini con i parenti. Dato l’alto numero di studenti rispetto alle strutture scolastiche, le lezioni sono organizzate in turni e gli alunni frequentano la scuola a rotazione.

In Islanda s'impara... a stare caldi!

L’Islanda è un paese molto freddo e, a causa delle basse temperature, è stata istituita nelle scuole di tutto il Paese una lezione chiamata knitting per insegnare agli studenti come lavorare a maglia un maglioncino e tenersi al caldo.

Giappone: tra tradizione e organizzazione

Tutti gli studenti giapponesi, sin da piccoli, vanno a scuola da soli e nessuno li accompagna. In spalla portano il randoseru (ランドセル) uno zaino che viene regalato ai bambini che iniziano la scuola dai propri nonni. Le lezioni si svolgono dalla mattina al pomeriggio e gli alunni mangiano a scuola. Come in altre scuole nel mondo, non esiste una mensa perché ogni bambino porta da casa il pranzo organizzato e diviso in un contenitore chiamato Bento (お弁当).

La scuola a domicilio in Australia

L’anno scolastico in Australia dura da gennaio a dicembre e prevede quattro periodi di vacanza, uno per ogni stagione. In particolare le vacanze estive sono le più lunghe, coincidono con la fine della scuola e comprendono le feste di Natale e Capodanno. Per gli studenti australiani che vivono lontani dai centri abitati esiste, inoltre, la possibilità di frequentare la scuola seguendo le lezioni su Internet o, prima della sua chiusura nel 2009, era possibile addirittura sintonizzandosi sul programma radiofonico School of the Air and remote learning.

La scuola bilingue in Canada

Il bilinguismo è estremamente importante in Canada e sono molte le lezioni che vengono svolte sia in inglese che in francese, permettendo così agli studenti di decidere in quale lingua studiare le materie che preferiscono.

Compagni e amici sempre nuovi in Olanda

In Olanda i bambini iniziano la scuola dopo il quarto compleanno e infatti non è strano vedere arrivare in classe nuovi studenti durante tutto l’anno scolastico. In questo modo gli alunni hanno più occasioni per incontrare altri bambini e fare nuove amicizie.

Il modello finlandese

In Finlandia, per rendere gli studenti più tranquilli e rilassati, non viene dato alcun giudizio o voto in pagella fino alla terza elementare e, addirittura, non vengono svolte verifiche e compiti in classe prima che gli alunni abbiano compiuto dodici anni di età. I voti negativi non sono ben visti e, invece di punire severamente chi non studia, gli insegnanti preferiscono stimolare e seguire con più attenzione chi è rimasto indietro.

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