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Scuola: un adolescente su tre ammette di essere stato un bullo

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Scuola: un adolescente su tre ammette di essere stato un bullo
Webboh Lab

In occasione della Giornata contro il bullismo e il cyberbullismo Webboh Lab ha condotto un’indagine. Dalle risposte dei ragazzi sono emersi quattro profili di bullo

In occasione della Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo Webboh Lab (il primo osservatorio digitale dedicato alla Gen Z), ha presentato i risultati di un'indagine che ha realizzato sul bullismo, alla quale hanno risposto, in 48 ore, oltre 9.000 giovani della community di Webboh di età compresa tra i 13 e i 20 anni.

Il 70% dei giovani interpellati ha dichiarato di essersi sentito vittima di bullismo. Il 60% dei teenager ha risposto che il bullismo è un comportamento adottato in egual misura da ragazzi e ragazze e, per oltre il 75% la scuola è il luogo dove si verificano maggiormente gli atti di prevaricazione e sopruso; per il 68% il bullismo è un fenomeno che è sempre esistito e può colpire vittime di ogni età. Tuttavia, uno su tre ha ammesso di essersi comportato da bullo, suggerendo una possibile sovrapposizione tra chi subisce il bullismo e chi, a sua volta, lo perpetra.

L’indagine ha anche delineato quattro profili di “bullo/a”:

L’Ombra (50,2%) è guidato da insicurezze personali e problemi familiari e cerca accettazione attraverso comportamenti dannosi. È vittima di un ciclo di bullismo e mostra una mancanza di empatia, con difficoltà di comunicazione e di gestione del conflitto interiore, ha bisogno di supporto esterno per spezzare il ciclo distruttivo.

Il Tiranno Senza Cuore (20,9%) agisce con deliberata malvagità e mancanza di empatia, non è motivato da insicurezze, ma da un desiderio di dominio. È isolato emotivamente, con una tendenza a non cercare supporto, e necessita di interventi per sviluppare empatia e strategie costruttive di risoluzione dei conflitti.

La Furia Rabbiosa (15,4%) è mosso da difficoltà economiche e rabbia, manifesta aggressività non per notorietà, ma come espressione diretta della frustrazione. Mostra una tendenza a evitare il confronto e a isolarsi, richiedendo strategie per gestire la rabbia e migliorare le relazioni sociali.

Il Finto Fragile (13,5%) agisce per compensare la sua vulnerabilità e mancanza di supporto familiare, spesso senza intenzione di ferire. È intrappolato in un ciclo di rabbia e frustrazione, con difficoltà nel gestire il conflitti e una tendenza a non comunicare i propri problemi, richiede supporto per sviluppare resilienza e affrontare le sfide.