È stato scoperto da alcuni ricercatori il segreto del meccanismo che ci fa svegliare la mattina, che ci tiene in contatto con l'ambiente e dal quale dipendono il pensiero e il linguaggio.
Lo rivela nei dettagli uno studio pubblicato sulla rivista Pnas e realizzato da alcuni scienziati coordinati dalla neurobiologa Inna Tabansky dell'americana Rockefeller University.
È merito dei neuroni giganti se ci svegliamo la mattina. A questi sono collegate anche funzioni complesse, quali la capacità di valutare la realtà e la consapevolezza di se stessi.
Gli esperti sono arrivati a capirlo mediante lo studio della 'scatola nera' del cervello, che è un'area poco compresa, il cui nome specifico è "nucleo gigantocellulare" (NGC).
Il risultato può contribuire a comprendere meglio alcune malattie in cui tale meccanismo non funziona in modo corretto, come, ad esempio, il disturbo bipolare e il deficit di attenzione.
In particolare, i ricercatori hanno identificato i geni attivi nei neuroni giganti e hanno visto che in essi è attivo un gene che produce un enzima che fa rilassare i vasi sanguigni, aumentando il flusso di sangue che ossigena i tessuti. Questo contribuisce a creare uno stato di 'risveglio generalizzato' che, nell'uomo, è quello che mantiene consapevoli durante le ore di veglia.
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