Non ha l'aria stralunata del genio solitario, ma Valentino Pagliarino (appena 16 anni!) sa il fatto suo!
Appassionato di scienza ed elettronica, il giovane italiano ha infatti trionfato al Concorso Giovani Scienziati della Commissione Ue, grazie al progetto "LaserWan: connessione a banda ultralarga laser".
Residente nel paesino di Castelnuovo Calcea in provincia di Asti, il giovane Valerio ha sempre "lottato" con la connessione Internet, troppo lenta per le esigenze moderne, iniziando perciò a progettare un modo alternativo per portare una linea veloce anche nei posti più remoti e lontani dalle grandi città (come il suo paesino appunto).
Da qui l'idea di aumentare la copertura della banda larga utilizzando i tralicci dell'alta tensione già esistenti (così da creare una sorta di fibra ottica virtuale che sfruttasse la tecnologia laser), riuscendo in tal modo a diffondere la rete veloce nei piccoli e lontani centri abitati senza costi di infrastrutture spropositati.
Per realizzare e migliorare la propria intuizione, il precoce scienziato ha lavorato con pezzi di vecchi elettrodomestici e componenti acquistati (faticosamente) on-line.
Ogni giorno dopo la scuola dunque, Valerio si dedicava alla sua invenzione per un paio d'ore al giorno, senza però trascurare i compiti e la batteria, la sua passione extra-scientifica.
Al termine della messa a punto però, la grande soddisfazione: i test hanno segnalato come il sistema di Valerio permetta una navigazione fino a 500 mega al secondo, il tutto con un costo di molto inferiore rispetto alla fibra ottica.
Più del premio della Ue (7 mila euro), la gratificazione di Valerio è stato il riconoscimento della sua idea; una bella soddisfazione, soprattutto per chi, come lui, da grande vuole dedicarsi anima e corpo alla ricerca scientifica.
Un altro cervello in fuga allora? No, a lui l'Italia piace!
«Da grande vorrei lavorare nel mondo della ricerca, nell’elettronica o nella fisica - dice in un'intervista a Repubblica - All’università penso di fare ingegneria. Se possibile rimarrò in Italia, perché a me il mio Paese piace. Ogni volta che vado all’estero mi rendo conto di quanto sia bello. Non sono così scoraggiato sul fatto che si possa fare scienza in Italia. Finora la vita mi ha trattato bene, ho avuto l’opportunità di partecipare a questi concorsi e di esprimermi. Quindi, ora come ora, posso dirlo in modo abbastanza convinto: l’Italia mi piace»